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Tra mito e leggenda, il Taijiquan nella storia

 

Come in altri settori, anche nel Taijiquan esistono miti e leggende. E naturalmente come in altri settori, anche nel Taijiquan esiste la parte puramente storica, che è tutt’altro che noiosa. Comunemente nei libri ed articoli di vario genere, trattanti il Taijiquan, si citano diverse leggende. Una di queste leggende è quella del monaco taoista Zhang San Feng, che errando sul monte WuDang (una delle cinque montagne sacre cinesi) avrebbe osservato lo scontro tra un serpente ed una gru, gettando le basi per il Taijiquan. Ora, il perché di questi miti resta un mistero, forse scritti per rimpolpare un libro o forse perché non si conosceva la storia.

Questo scritto tratta solo dei fatti appurati storicamente, sulla creazione del Taijiquan che conosciamo oggi. E lo tratta penso in modo piacevole, così da non aver bisogno né di miti né leggende di nessun tipo.

Storicamente il Taijiquan inizia con la famiglia Chen. Ogni articolo o ricerca di valore storico in Cina, cita il Generale Chen Wanting come colui a cui dobbiamo la creazione del sistema di combattimento dello stile Chen, e poi di tutte le diverse diramazioni sino ad oggi. Prima di Chen Wanting non si sono trovate altre fonti credibili e documentabili.

Gli stili di Taijiquan: Yang, Wu, Wù (Hao), Sun, Zhaobao ed altri minori, nonché le diverse tecniche di mano e quelle con armi sono chiaramente riconoscibili, gli alberi genealogici esattamente ricostruiti, tutto riporta allo stile del Generale Chen. In questo modo da parte degli storici cinesi e studiosi delle arti marziali, la famiglia Chen è stata confermata come fonte prima del Taijiquan. Questo non vuol affermare che il generale Chen Wanting si sia inventato tutto di sana pianta. Molti sistemi di combattimento, terapie e filosofie erano presenti da molto tempo nel regno cinese di allora.

Ma allora chi era Chen Wanting, e chi era la famiglia Chen, e soprattutto cos'è il Taijiquan che conosciamo oggi? 

Proviamo a rispondere a queste domande: Chen Wanting era un generale, e viveva agiatamente, tra il 1600 – 1680 secondo il nostro odierno calendario; devo quindi scusarmi per tutti coloro, che nelle pubblicità per le loro palestre, parlano del Taijiquan quale arte marziale millenaria, forse sarebbe meglio ritoccare le date.  È vero che il Taijiquan si basa su conoscenze e teorie che tornano indietro nel tempo, ma in fondo tutto ciò che conosciamo è riconducibile alla storia: è come se uno per vendere una macchina, citasse l’invenzione della ruota.

La famiglia Chen, secondo i libri statali, migrò nel 1374 dalla capitale provinciale Hongtong (Shanxi), alla contea di Wen, nello Henan. Lì il capofamiglia Chen Bo fondò il paese Chenjiagou, nome composto dal cognome famigliare e dalla denominazione di una voragine che ritroviamo nella pianura circostante. Non sappiamo il perché della migrazione, si presume fosse un modo per popolare le zone meno abitate. La famiglia praticava, sino alla venuta del Generale Chen Wanting, lo stile di arte marziale Hongtongquan, che ancora oggi è praticato a Hongtong. Dunque già prima del Taijiquan la famiglia Chen praticava le arti marziali. Era una famiglia di combattenti, e le fonti storiche attestano la presenza del generale Chen Wanting al servizio dei signori della dinastia Ming. Secondo queste fonti, il generale faceva da scorta alle carovane di passaggio e difendeva con un esercito la contea di Wen. Questo accadeva circa tre anni prima della disfatta della dinastia Ming (1644). Tra l’altro si scrive nelle cronache dell’epoca, di una battaglia di Chen Wanting contro un suo amico generale, ma al soldo dei nuovi pretendenti al regno. La battaglia fu vinta dal Generale Chen, e dopo aver decapitato l’amico, adottò il servo di quest’ultimo. Il servo si chiamava Jiang Fa e più tardi diventò uno dei primi allievi di Chen Wanting.

Nel frattempo Chen Wanting vinceva le battaglie, ma i Qing vincevano la guerra. Così in Cina nel 1644 si cambiò dinastia ed iniziò il regno dei Qing. Il Generale Chen Wanting si ritrovò disoccupato. E cosa fa qualcuno che dopo tante guerre non ha più padrone? In primo luogo si deprime, anche se era un generale. Chen Wanting riconosceva in quel momento, che tutti i suoi titoli, le onorificenze, la gloria, oramai nulla più valevano. Scopriva la vacuità delle cose, l’eterno movimento. Iniziava così lo studio dei classici del taoismo e del mantenimento della salute, studiando il sistema dei meridiani ed i classici della boxe dei tempi. Lavorando sul testo di energia interna Huang Ting, e allo stesso tempo con un testo del generale Qi Jiguan (16° sec), definì il suo nuovo sistema. Questo nuovo sistema univa lo studio dei meridiani, con l'arte della boxe cinese, combinava terapia, filosofia ed arte marziale. Così il sistema prese i tratti della teoria dello Yin e Yang, con il tempo poi, osservatori esterni lo battezzarono Taijiquan (la boxe del pugno Taiji). Ma il nome allora non aveva importanza alcuna.

Il generale o oramai ex generale Chen Wanting creò cinque forme (sequenze di movimento codificate), più un'altra forma con 108 movimenti che non viene più insegnata a Chenjiagou, ma si trova ancora nella città di Hongtong. In linea di massima si cita Chen Wanting per sette forme: cinque sequenze Taijiquan, una forma Chang Chuan (boxe lunga, da non confondere con la variante moderna del Wushu) ed una forma Paochuan (Boxe dei cannoni). Queste sette forme vennero poi unificate e trasformate dal maestro della 14° generazione Chen Changxing, nelle forme conosciute oggi come Laojia (vecchia intelaiatura).

Il periodo in cui visse Chen Changxing è di grande importanza per lo stile, poichè le due forme che compongono  Laojia sono giunte quasi inalterate sino ai giorni nostri e vengono regolarmente insegnate dai discendenti della famiglia Chen, in tutte le parti del mondo. Inoltre quello era il periodo dei grandi cambiamenti e sempre più persone venivano in pellegrinaggio a Chenjiagou per imparare, e poi portare lo stile Chen nel mondo (mondo cinese chiaramente).

Vogliamo citare una persone degna di nota, Yang Luchan (1799-1872) di Yongnian (contea di Handan, prov. di Hebei) . Nella leggenda si narra che Yang Luchan fosse stato il primo, a cui il segreto della famiglia Chen era stato svelato. Yang Luchan è stato piuttosto il primo a diventare famoso praticando Taijiquan. La famiglia Chen ha sempre insegnato a tutti coloro che avevano la volontà e la tenacia necessaria per studiare veramente. Dobbiamo però ricordare che, in quei tempi non vi erano pellegrinaggi verso Chenjiagou. Era il puro caso che poteva portare dei forestieri verso il paese del clan Chen. Ancora oggi se vi capiterà di andare a Chenjiagou, vedrete pochissimi "non cinesi" nelle scuole ad allenarsi, allora erano pochissimi i forestieri a rimanere. La diffusione odierna del Taijiquan, si deve unicamente al fatto che, i maestri di Taijiquan e purtroppo anche i non maestri, hanno deciso di viaggiare per il mondo. A quei tempi nessuno o pochi partivano per insegnare, era il discepolo che cercava l’insegnamento. Erano veramente altri tempi.

Ritengo doveroso raccontare la  vera storia di Yang Luchan, riportando le parole dette dal  Gran Maestro Chen Xiaowang 19° generazione, in una splendida serata del mese di luglio 2000 nella cornice umbra di Lamoli.

La famiglia Chen era benestante, ed uno dei suoi componenti possedeva una farmacia in un paese a circa 250 km da Chenjiagou. Il giovane Yang Fukui detto Yang Luchan di modeste discendenze, lavorava per il clan Chen sin da piccolo, quasi come fosse proprietà della famiglia. Il destino volle la chiusura della farmacia ed il ritorno al paese natale del signor Chen, cosi il giovane Yang Luchan lo seguì e arrivò a Chenjiagou. Lì iniziò a servire nella casa di Chen Changxing. Yang Luchan  non si poteva permettere una vita sociale elevata, dunque anche il regolare insegnamento gli era precluso, anche perché l’insegnamento implicava tempo e dedizione da parte del padrone di casa, che mai avrebbe perso tempo con un servo. Così finì che Yang Luchan non venne addestrato, ma neppure tenuto lontano. Lavorando poteva seguire tutti gli allenamenti. Il suo interesse divenne così grande, che dedicava tutto il suo poco tempo libero al ripasso di ciò che si ricordava. Anche Chen Changxing si accorse del fervore e talento nascente di questo suo servo, e con il tempo l’accettò come studente. Dopo anni Yang Luchan ottenne in dono la libertà e ripartì per Yongnian, per poi approdare alla gloria dei combattenti nella città di Pechino.

Altra persona da ricordare è sicuramente Wu Yuxiang (1812–1880), nella metà del 900 la boxe della famiglia Chen varcava i confini della contea, per diffondersi velocemente. Un abitante di Yongnian, Wu Yuxiang, contagiato dai racconti e successi di Yang Luchan partì anch’esso per Chenjiagou, alla ricerca di istruzione. Purtroppo non venne accettato da Chen Changxing, così incominciò lo studiò con Chen Qingping. Quest’ultimo aveva sposato una donna di Zhaobaozhen, paese confinante con Chenjiagou e lì si trasferì. Aveva studiato con Chen Youben (anche lui 14° generazione come Chen Changxing), che aveva modificato leggermente i movimenti dello stile Chen - Laojia. Oggi questa variante di Chen Youben viene chiamata Xinjia ( Nuova Intelaiatura). È dalla Xinjia che poi Chen Qingping sviluppò nel tempo lo stile Zhaobao Taijiquan (Xiaojia). Dopo avere studiato lo stile Zhaobao anche Wu Yuxiang ripartì, trasformando ciò che aveva appreso in un suo stile chiamato Wu.

Sia lo stile Yang sia lo stile Wu hanno prodotto nei secoli  altre varianti, ma tutte sempre riconducibili allo stile Chen. Con tutti i cambiamenti apportati alle forme, derivati dalle preferenze dei diversi maestri interpreti, dobbiamo comunque costatare che il vero ricercatore deve presto o tardi tornare a confrontarsi con le radici storiche.

Pensiamo che Chen Wanting abbia raggiunto lo scopo di creare un sistema di combattimento, nonché un metodo per mantenere la salute. Al fine di sviluppare sia il corpo sia la mente, lo stile Chen alterna movimenti morbidi a movimenti duri, lentezza ad esplosione; la perfetta trasposizione delle polarità della vita, i cambiamenti, gli alti e bassi, il tutto fuso in un sistema di lavoro.

Tutti questi princìpi uniti da Chen Wanting, si rifanno e si integrano nei princìpi filosofici del Taiji, questo ha portato alla denominazione Taijiquan (la boxe del principio Taiji), circa 100 anni fa. La famiglia Chen allena oggi oltre alle forme a mani nude, forme con le armi, allenamenti in coppia e combattimento libero. Il Taijiquan storico è una cosa ben definita; la non conoscenza ed il commercio hanno creato falsi segreti ed esoterismi vari. Non esistono maestri che nascondono la loro conoscenza, solo chi non sa parla di segreti, per camuffare la propria incompetenza.

Il vero Taijiquan è molto profondo e difficile da imparare, non servono segreti, la selezione nei praticanti è naturale. Ricordiamo che tutto il Taijiquan odierno parte dalla storia da me raccontata. Con questo non voglio affermare che si debba praticare solo Chen Shi Taijiquan. L’importante però è trovare un vero maestro tradizionale, con le giuste e complete conoscenze.

Salute - Meditazione - Arte Marziale, tutto sta nei principi del Taiji, seguendoli senza dividerli, potremmo essendo fortunati, praticare una disciplina bellissima.