Bollettino informativo del CUSI - Luglio, Agosto, Settembre 2002
UFO, UFOLOGIA E RICONOSCIMENTI ISTITUZIONALI
10° SIMPOSIO MONDIALE SUGLI UFO, SAN MARINO 9-10 MARZO 2002
Relazione presentata da Candida Mammoliti, Presidente del CUSI
Sembra quasi di cadere nella trappola di una realtà difficile da afferrare, in un vortice
d' informazioni e di controinformazioni, in un insieme di legami d' interessi di potere
politico-economico. Questo è il mondo, che chi s'impegna per la ricerca ufologica deve
affrontare in tutta la Svizzera e, per quanto riguarda il CUSI, soprattutto nella Svizzera
Italiana, dove, mio malgrado, non ho potuto sin qui constatare, in ben sette anni di
dedizione all'indagine ufologica seria ed equilibrata, un vero e proprio riconoscimento
istituzionale. Il Centro Ufologico della Svizzera Italiana ha realizzato durante il
summenzionato periodo d'azione oltre 300 programmi televisivi e radiofonici in Italia e
nella Svizzera Italiana, una decina di interventi nelle scuole pubbliche ticinesi (scuole
di formazione professionale e licei) ed oltre venti conferenze nel solo territorio
ticinese. Ma il vero riconoscimento ci giunge solo dalla popolazione, da chi ci capisce o
cerca di farlo. Durante le numerose indagini, a contatto con i testimoni e nei loro occhi,
abbiamo scorto espressioni di gratitudine e comprensione, alcuni ci hanno incoraggiato a
continuare il nostro operato. L'interessamento verso di noi da parte di un partito
politico importante e governativo in Canton Ticino, il Partito Liberale Radicale Ticinese,
ci ha permesso il 7 dicembre dello scorso anno di tenere una prima conferenza
sull'ufologia, organizzata direttamente dai loro esponenti nell'Aula Magna delle Scuole
Medie di Chiasso. Per noi e per tutti i presenti si è così concretizzato un momento di
scambio informativo importante, che ha destato l'interesse del pubblico e dei membri del
PLRT, meravigliati del fatto, che dietro un minuscolo acronimo come UFO, vi possa essere
tanto da scoprire, dalle ipotesi di nuovi valori scientifici in diversi campi di studio a
valori socio-psicologici e storico-culturali. Da ciò nacque tutta una serie di contatti
con enti istituzionali, in primo luogo con le autorità municipali ed in partcolar modo
con il sindaco di Chiasso, il signor Claudio Moro, che ben videro la proposta del CUSI, di
organizzare un simposio sull'ufologia nel Palapenz di Chiasso, la più grande struttura
per manifestazioni popolari del Sottoceneri Ticinese, con una capienza di oltre 2000
persone, struttura che il municipio di Chiasso ci avrebbe messo gratuitamente a
disposizione per tale evento. Alla ricerca di "riconoscimenti istituzionali", la
sottoscritta, malcapitata presidente del CUSI, iniziò nella seconda settimana di dicembre
un'arduo lavoro di richiesta di sponsorizzazioni, per quello che avrebbe potuto essere il
più marcante incontro d' informazione ufologica non solo del Ticino, bensì di tutta la
Svizzera, per ritrovarsi alla fine di febbraio con le ossa rotte e raccogliendo i resti
dei mulini a vento dell'intramontabile Don Quichotte, che evidentemente ha trovato in lei
una fedele rappresentante, andati in frantumi tra i monti alpini. "Ho bussato a cento
porte, ho affidato al vento i miei pensieri, ma nessuno ha udito le mie parole".
Chissà, forse per pigrizia nel doversi ravvedere sulle proprie affermazioni etiche,
culturali o scientifiche, o forse semplicemente per timore di rischiare una perdita
d'immagine, il discredito, cosa particolarmente temuta da chi fa o non fa credito, cioè
gli istituti bancari, questi mi hanno risposto quasi all'unisono, che la nostra pur
mirabile manifestazione non coincideva con i loro "concetti di marketing". Non
diversamente hanno reagito le compagnie d'assicurazioni, evidentemente non potendo offire
loro tramite l'ufologia nessun assicurazione vita di buon esito economico nello
sponsorizzare tali incontri, che indubbiamente intriganti, hanno il sapore dell'ignoto. Il
progetto presentato all'On. Marina Masoni, presidente del Consiglio Ticinese, è scivolato
senza molti rumori nell'ufficio dell'Ente Ticinese per il Turismo di Bellinzona, che, si
è mostrato particolarmente "sensibile e generoso" nei nostri confronti,
scrivendoci che ci avrebbe messo a disposizione il materiale informativo sulle bellezze
del Canton Ticino, in caso il CUSI avesse realizzato il simposio. A loro un caloroso
grazie. Ma, dulcis in fundo, la risposta della Divisione della Cultura in collaborazione
con l'amministrazione dei fondi di lotteria intercantonale e Sport-toto, ci ha fatto
pienamente capire, quanto chi fa seria ufologia in Ticino goda di riconoscimento
istituzionale. La frase decisamente poco cortese "L'istanza è respinta"
dimostra per lo più il tono rigido ed il modo duro del loro funzionario cantonale.
Inoltre, la nostra lettera scritta al sindaco di Lugano, presentando i nostri obiettivi
mirati all'informazione ufologica e ad un possibile simposio al Palazzo dei Congressi di
Lugano, è rimasta senza alcuna risposta. In questo atteggiamento di disinteresse da parte
delle istituzioni ticinesi nei nostri confronti, fanno eccezione i filmati mandati in onda
dalla TSI in due serate. Si tratta indubbiamente di trasmissioni di autentica ufologia,
con dei chiari riferimenti alla veridicità del caso Roswell e ad altri eventi di
importanza storica.
ALCUNI CASI DI AVVISTAMENTI A NOI SEGNALATI
UFO TRIANGOLARE A COMO
L'1 febbraio alle 19.41 un pilota che tornava da casa a Scarenna, in auto, e guardava
verso il monte Cornizzolo (CO), ha notato sulla cima del monte (ove spicca una croce che
occasionalmente viene illuminata come punto di riferimento per gli aerei) tre luci molto
bianche, della grandezza di Giove, disposte a triangolo scaleno con la punta rovesciata
(due più vicine, una più lontana). L'osservazione è durata alcuni secondi. "Se
erano dei fari dovevano essere enormi", ha dichiarato il testimone. "Ero in
macchina e, giunto alla fine della strada, ho percorso una discesa. In quel momento le
luci si sono spente. Pensando che fossero state occultate dalla presenza di una casa che
si trova là vicino (alta 3-4 piani), ho invertito il senso di marcia della macchina e
sono tornato indietro, sui miei passi. Ho ripercorso il tratto di strada ma non c'era più
nulla. Il cielo, nel frattempo, si era rasserenato offrendo le migliori condizioni di
luce. Ho percorso per molti anni la zona e non ho mai notato luci strane sopra il
Cornizzolo", ha concluso il testimone.
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![]() contemporaneamente dei disturbi al televisore, tipo non riuscire a cambiare i canali e non poter alzare o abbassare il volume. Il voler cambiare canale era dovuto al fatto che il programma che stava seguendo era disturbato da interferenze fastidiose. Il gatto che di solito è molto calmo quella sera era molto agitato e correva da una stanza all'altra come fosse inseguito da qualcuno o qualcosa. Quando è rientrata la sua ragazza, anch'essa ha notato la strana nebbiolina e cosa molto strana, guardando verso il corridoio hanno notato la porta della camera da letto (che era socchiusa) distorcersi. Il fenomeno, stando alle dichiarazioni rese separatamente dai due testimoni, è durato per circa 5 ore, praticamente sono rimasti svegli per tutta la notte. La nostra domanda è: sono veramente rimasti nell'appartamento? |
![]() La Signora Verena da Muzzano la mattina del 19 dicembre 1999 alle ore 5,55 in direzione Agno ha visto in cielo tre grossi globi luminosi formanti un triangolo. Erano statici in cielo. Altra segnalazione è venuta da Bissone. La Signora Agnese come tutte le mattine porta il suo cane a passeggio, sono le 6,30 del mattino del 19 dicembre, il cielo è sereno quando nota sulla Collina D'Oro tre globi luminosi fermi in cielo, non c'era nessun rumore. La domanda che ci poniamo al CUSI è la seguente: cosa è questo oggetto e perché staziona sopra l'aeroporto di Lugano? Altra cosa strana è il periodo di apparizione, come si può notare dalle testimonianze sembra che i mesi di dicembre e gennaio siano i favoriti per mettersi in mostra. |
Candida Mammoliti
ANALISI FOTOGRAFICA DI UN AVVISTAMENTO AVVENUTO IN COSTARICA
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picture took a moment before |
Dear Sirs
I pray you, as far as possible, to examine the attached photos. I live in Tamarindo in
Coast Rica, and in date 03.11.1999 I was on the beach with wife and children. Gotten back
home, I viewed together with them on the PC the photos took with a digital camera Sony
Mavica. On the attached photo a bright object is visible. The photo had gone off at 15.30
ca. local time, and the sky was completely covered and cloudy. I attach another photo,
took a few minutes before make to see you that there weren't reflexes. I am got used to
regularly clean the objective. The same was not wet and there was no rain.
Andrea De Chiara
Tamarindo Costa Rica
Il Signor Andrea De Chiara ha inviato al CUSI alcune foto con richiesta di analizzarle. Da
parte nostra le abbiamo girate ad Alfredo Benni (esponente del CUN Veneto) che gentilmente
ha eseguito con la solita professionalità un'accurata analisi e che qui di seguito
riportiamo.
Analisi foto CUSI del 03/11/1999. Foto ricevute il: 29/06/2001
Analista: Alfredo Benni ,Programma utilizzato: Corel Draw ,vari di grafica pittorica.
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Original format |
Premessa:
Le foto inviate sono state scattate da una fotocamera digitale. In particolare penso sia
bene sottolineare il fatto che fotocamera non vuol dire telecamera. Infatti fra la foto:
"picture took a moment before.jpeg" e la foto "Original format.jpeg"
non solo passa del tempo, ma l'angolatura e il fattore di zoom sono diversi. Inoltre nella
foto "prima" si vede sullo sfondo nitidamente una persona, mentre nella foto
"dopo" dopo la persona non c'è più.
La fotocamera induce delle distorsioni dell'immagine. Infatti vengono registrate le
informazioni a "strisciate" (vedere elaborato 2). Inizialmente tali strisciate
sembrava fossero solo sotto l'oggetto, ma poi ho appurato che le strisciate sono create
dal metodo di salvataggio dei dati dalla fotocamera.
Quindi le strisciate NON sono indotte dall'oggetto della foto. Per comodità linguistica
sto parlando di oggetto, ma non ho ancora dimostrato si tratti di un oggetto. Potrebbe
trattarsi di una aberrazione della camera o di una goccia di pioggia, di un riflesso,
ecc
ANALISI
Per cercare di capire la tipologia dell'oggetto e se fosse reale ho eseguito un
ingrandimento e una elaborazione dell'immagine a falsi colori. (elaborato 3).
Dall'elaborazione risultano ben visibili quattro cose:
1. Vi è una forte turbolenza attorno all'oggetto, anche se non risultano scie visibili
2. La forma reale dell'oggetto non è la forma a doppia cupola che appariva prima, ma si
percepisce una struttura (probabilmente rotante) nell'interno.
3. A sinistra dell'oggetto compare ancora turbolenza.
4. Sopra l'oggetto si continua a vedere turbolenza in forma minore. Si possono fare quindi
due ipotesi:
· l'oggetto è fermo ed è caldo, molto caldo. Pertanto l'aria si
riscalda attorno e sopra l'oggetto stesso
· l'oggetto è in rapido moto dall'alto verso il basso. Quindi verso
terra (o l'acqua)
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Elaborato 2 |
Ma proprio poiché abbiamo la turbolenza a sinistra, l'oggetto si sta spostando verso destra. Se provenisse dall'alto la turbolenza della parte superiore sarebbe anche sopra la parte di turbolenza sinistra. Cosa che invece non accade. Pertanto l'oggetto è in moto molto lento o fermo ed è molto caldo. Quanto detto sopra esclude l'ipotesi di un meteorite (abbiamo detto che è fermo o molto lento), di pioggia (non si vedrebbe turbolenza, ma una semplice macchia), di un riflesso (l'oggetto sarebbe uniforme e senza turbolenza). Singolare la forma dell'oggetto nell'interno che ricorda una forma a "corona". Inoltre nella foto "prima" poco sopra l'orizzonte compare un "puntino" (rif. Elaborato 4).
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Elaborato 3 |
Attorno a questo puntino è evidente una forte turbolenza che si estende a forma di sfera per almeno sei / otto volte il diametro dell'oggetto. Probabilmente in questo momento l'oggetto si sta spostando verso l'osservatore in modo più veloce. Forse, dato che qui il raggio di turbolenza è maggiore che nella foto seguente, esiste una correlazione diretta fra velocità dell'oggetto (e quindi energia usata / dissipata) e turbolenza.
Conclusioni:
L'oggetto sembra reale. Le turbolenze sono ben localizzate attorno all'oggetto e
inesistenti in altre parti dell'immagine. L'oggetto sembra spostarsi lungo la costa,
mantenendo una quota di volo. E' da escludersi si tratti di meteorite (per la forma e la
stabilità dell'oggetto), di riflesso (vi sono turbolenze), di goccia d'acqua sulla
videocamera (l'oggetto è a fuoco), di un modellino (l'oggetto è circondato da
turbolenza. Non è inoltre un aquilone (non abbiamo filo). Potrebbe essere un aerostato ad
aria calda; ma non è spiegabile comunque la quantità di energia sprigionata quando
l'oggetto è lontano. Inoltre l'oggetto appare brillante anche se il colore tende
all'azzurro / bianco.
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Elaborato 4 |
L'oggetto però non riflette la luce. Emette una luce propria. Sembra immerso nella
luce che appare striata e lattiginosa. Ipoteticamente potrebbe essere un effetto corona
positivo. E' interessante notare che l'effetto corona, sia positivo che negativo emettono
raggi ultravioletti, che potrebbero essere stati percepiti maggiormente dai ccd della foto
camera digitale. Il testimone afferma infatti di non essersi accorto della presenza
dell'oggetto al momento. Potrebbe darsi che l'oggetto non fosse visibile nello spettro
visibile all'occhio umano, ma solo in quello ultravioletto.
L'oggetto inoltre sembra seguire una rotta rettilinea compiendo una notevole distanza in
breve tempo alla medesima quota, il che escluderebbe definitivamente l'ipotesi di un
pallore di aria calda (oltre al fatto che se fosse stato un oggetto sarebbe stato visibile
e il testimone lo avrebbe visto).
Ringraziamo Alfredo Benni per il lavoro svolto.
LA FANTASCIENZA E GLI UFO
di Stefania Genovese, Dottoressa in filosofia, laureatasi in filosofia con una tesi sulla
mitopoiesi ufologica.
L'immaginazione che spronava alcuni filosofi e scienziati a supporre e a dibattere sulla
ipotetica esistenza degli ET, influenzò anche molti scrittori che si cimentarono a
produrre racconti, novelle e vari romanzi, i cui soggetti erano abitanti di altri mondi e
fantasiose astronavi. Ma già nell'antichità si erano avuti dei dibattiti e delle
discussioni inerenti alla possibilità di altri mondi abitati e di vita extraterrestre:
pensiamo a Lucrezio ed al suo " De rerum natura", in cui la teoria atomista
viene adattata alla concezione di creazioni multiple di altri mondi, e successivamente
ricordiamo opere come quelle di John Wilkins del 1638 "Discovery of a world in the
moon", e quelle di Fontanelle che nel 1686 scrisse " Conversazione sulla
pluralità dei mondi" in cui viene esposta in modo letterario e divulgativo la teoria
copernicana, inaugurando così il <<genere>> della divulgazione scientifica.
Uno dei primi scrittori di fantascienza fu Cyrano de Bergerac che scrisse fantasiosi
romanzi come " Gli stati e gli imperi della Luna e del Sole", perpetuando così
il filone dei racconti degli astronauti che si trovavano a viaggiare negli imperi dei
seleniti e dei solaridi, già inaugurato da Luciano di Samosata e da Plutarco di Cheronea.
Interessante è anche lo scritto di Montesquieu "Le Persan", in cui si narrano
le vicende di un abitante del pianeta Sirio: in realtà questo libro è denso di moralismi
ed è anche una feroce satira del malcostume e del presuntuoso antropocentrismo. Fu però
Giulio Verne l'antesignano dei più degni scrittori di fantascienza: la sua narrativa è
ricca di suggestioni, di sorprendenti anticipazioni avveniristiche, intuizioni
scientifiche che precorsero in modo inatteso le conquiste che l'astronomia compirà
cinquant'anni dopo. Le sue opere "Dalla terra alla Luna", e "Intorno alla
Luna", restano ancora oggi dei capolavori, in cui l'interpretazione corretta dei
solchi che apparivano sul nostro satellite, prodotti da erosioni geologiche, dimostrava
quanto le sue intuizioni fossero valide e corrette. Le congetture di Schiapparelli (1877)
sui 'canali marziani' alimentarono una vasta produzione di libri fantascientifici in cui
gli ET, invasori per eccellenza, divennero gli abitanti del pianeta rosso. H.G. Welles
scrisse nel 1898 "La Guerra dei mondi", in cui la progredita civiltà marziana,
tentava di invadere il pianeta Terra , poiché il loro mondo stava lentamente morendo: i
loro veicoli sono i famosi dischi volanti che tanto influenzeranno la letteratura
fantascientifica nonché gli avvistamenti ed i resoconti UFO di quel periodo. Il pianeta
Marte ebbe un periodo di fama e divenne, per lungo tempo, il soggetto preferenziale di
valenti scrittori di fantascienza e novellisti di "Space Operas". ( anni '50
Opere di R. Shaver). Camille Flammarion si dimostrò come un fervente partigiano della
vita sul pianeta Marte: in una sua celebre opera "Marte abitato come il pianeta
Terra", del 1879, descrisse la fisionomia dei Marziani, che riteneva fossero in grado
di volare a causa della minore forza di gravità, e sosteneva inoltre che fossero dotati
di una tecnologia più avanzata della nostra, prospettando addirittura la possibilità di
poterli contattare. ( Anche Kant, nella sua "Teoria del Cielo"del 1756 aveva
immaginato la natura degli ipotetici abitanti del nostro sistema solare (essa era più
pesante in vicinanza del Sole: ma la finalità della sua opera era finalizzata alla
elaborazione iniziale di una etica e di una morale che vedremo poi espressa nella "
Critica della Ragion pratica", oltre che esporre i primi rudimenti astrofisica
inerenti alla teoria della nebulosa primordiale da cui si sarebbe generato il nostro
Universo. Teoria di Kant-Laplace). In seguito alla critica di Svante Arrhenius, sulla
assurda proliferazione delle congetture sui marziani ed i loro relativi canali di
irrigazione, e, dopo la dettagliata analisi di M. Antoniadi (1913) che rilevò l'effettiva
composizione geofisica del pianeta, Marte apparve inabitabile con una atmosfera densa di
anidride carbonica, nonchè molto meno suggestivo. Il semiologo R. Barthes vide nel
pianeta Marte, il mito della alterità (conflitto USA-URRS) ed il mito del giudizio (
terza entità, metafisica, che incombe e che presiede alle sorti dell'umanità). I romanzi
di fantascienza più ricchi di significato rimangono comunque quelli scritti da Fred
Hoyle, come "La Nuvola nera" (1957) e "A come Andromeda" (1962). Nel
primo romanzo si adombra la possibilità dell'esistenza di esseri intelligenti, totalmente
diversi da quelli che abitano la Terra, aventi una conformazione molto legata alla
intensità della forza di gravità: "La Nuvola" di Hoyle era formata da molecole
autorganizzantesi in modo tale da raggiunger uno stato di autocoscienza e di intelligenza
elevata. Essa, costituita da energia magnetica, rispondeva ai segnali in codice che le
venivano inviati. "A come Andromeda", invece, fu scritta da Hoyle in un periodo
in cui stava lavorando con un potente cervello elettronico in grado di calcolare l'età
delle stelle. Da ciò nacque l'idea che una stella della costellazione di Andromeda,
distante da noi duecento anni luce, ci giungessero istruzioni per costruire un gigantesco
calcolatore.( Una fantasiosa idea che ha trovato plausi tra i sostenitori del SETI).
Assemblato il calcolatore alieno, esso implementa un progetto di base per costruire una
cellula vivente, ed in seguito una creatura, una bellissima donna, il cui compito è
quello di preparare una avanguardia extraterrestre per invadere il nostro pianeta. In
entrambi i romanzi si evidenzia che, per comunicare con ipotetici alieni, si debbano usare
messaggi matematici ed onde elettromagnetiche. ( Anche in questo caso, troviamo delle
sorprendenti analogie con i principi basilari della realizzazione del SETI). Nel mondo dei
fumetti, anche esso influenzato dalla ondata fantascientifica e dalla era spaziale,
singolari furono le opere di C. Zavattini e F. Pedrocchi, " Saturno contro la
Terra", una vera e propria epopea di conquista contro la Terra. Anche i celebri
fumetti italiani Nathan Never e Dylan Dog hanno spesso raccontato di incontri con gli
alieni: nel n.61 "Terrore dall'Infinito" Tiziano Sclavi, creatore
dell'investigatore dell'incubo Dylan Dog, rinterpreta il caso di W. Strieber, in chiave
psicoanalitica, inducendo il lettore a domandarsi se gli ET allignino nella nostra mente
dotata di possibilità infinite o piuttosto dallo spazio infinito, disegnando il
protagonista che osservando il cielo stellato vi immagina molteplici forme di UFO.
Importante anche la produzione di Ray Bradbury che nel 1950, scrisse "Cronache
Marziane" rinnovando il genere fantascientifico ed introducendo un elemento lirico ed
anche di denuncia contro gli incubi della società tecnologica. I marziani di Bradbury
rappresentano una umanità fantasma ormai scomparsa, vagheggiata dagli astronauti
terrestri che, volendoli incontrare aspirano a ritrovare i perduti valori morali della
società americana. Nell'episodio Novembre 2002 " Le sfere di fuoco" contenuto
in "Cronache Marziane"si parla di alieni evolutisi in "globi
luminosi"e "sfere azzurre"dotati di intelligenza e di una etica quasi
religiosa: è interessante osservare come queste "luci" dotate di
consapevolezza, rassomiglino molto a quelle, presumibilmente, fotografate da C. Diaz in
Messico, e da lui ritenute essere degli ET, nonché nella descrizione tipologica, anche a
quei fenomeni luminosi attualmente studiati dagli scienziati ad Hessdalen. Il film più
significativo degli ultimi decenni rimane comunque " 2001 Odissea nello Spazio"
del 1968, prodotto da Stanley Kubrick e scritto da A. C. Clarke, in cui un monolite nero,
simbolo astratto e scarno dell'intelligenza universale, trasmette ad un uomo scimmia la
capacità di pensare e di evolversi. Quattro milioni di anni dopo, alcuni astronauti,
guidati da un megacalcolatore "Hal 9000", cercano di raggiungere questo monolite
riapparso dietro la Luna. Scienza e metafisica, così come spazio e tempo si fondono nel
finale ricco di molteplici significati: ( la vita intelligente sulla Terra si è
sviluppata grazie ad un intervento alieno? Non siamo soli dunque nell'Universo?).
Successivamente A, Clarke nell'opera successiva "2010 Odissea due" immagina che
Titano, il satellite più grande di Saturno, viene trasformato in un pianeta abitabile,
dagli extraterrestri e donato all'umanità per impedire una nuova guerra mondiale. E`
interessante notare che alcuni scienziati hanno congetturato che, Titano essendo composto
di azoto e possedendo un nucleo roccioso, possa dischiudersi alla vita, qualora il Sole
diventerà una gigante rossa. Ancora una volta la fantascienza "incontra" e
possibilisticamente "anticipa" teorie scientifiche. Negli ultimi anni gli ET
hanno assunto diverse connotazioni: alternativamente sono stati rappresentati come
creature positive e benevole come nel film di S. Spielberg "Incontri ravvicinati del
terzo tipo"ed "ET" del 1982. ( Questo film, che il regista riproporrà
l'anno prossimo in una edizione riveduta, ha creato un vero e proprio business, ed un
revival di riflessioni su varie realtà sociali: famiglia, disarmo, attenzione verso il
diverso, ecc. Molti vi hanno ravvisato una parabola mistica( la stessa immagine in cui il
dito del bimbo tocca quello dell'alieno quella ritratta nella Cappella Sistina: sono state
scorte altre immagini di spunto biblico e religioso poiché questa tenera ed indifesa
creatura spaziale diffonde una sorta di evangelo cosmico, propagandando pace e serenità,
un novello Gesù Bambino rivisitato in chiave moderna, che scende dal cielo per apportare
dei valori perduti dall'umanità). Più che un percorso di fede, l'autore dichiarò di
essere stato spinto alla realizzazione di questo film, dalla sua esperienza personale di
bambino spesso solo e bisognoso di amici, che non poteva avere a causa dei continui
spostamenti della sua famiglia. Quindi qui scorgiamo una trasposizione personale
proiettiva ed idealizzata dell'archetipo dell'angelo custode o dell'amico immaginario
creato nell'infanzia. In seguito troviamo l'immagine di alieni mostruosi e cattivi, come
nel film, campione d'incassi "Independence Day" del 1996, di R. Emmerich , ricco
di strabilianti effetti speciali, nel quale è sotteso un messaggio di richiamo
all'umanità affinché, unita e compatta ideologicamente, possa sconfiggere un nemico
virtuale, una sorta di Archetipo dell'invasione distruttiva. Inoltre è interessante
riflettere sulla figura del presidente che è anche lui tenuto all'oscuro dell'esistenza
della Base segreta: si suppone realmente che molti presidenti demandando a commissioni di
superesperti alcune loro funzioni disperdano il proprio potere e non sappiano tutta la
verità su casi politici, economici, bellici. In questo film si trova propagandata la
convinzione del "cover up"governativo, ossia di come il governo americano celi
le prove della esistenza degli ET. Un successivo film i "MIB" 1998, descrive i
leggendari personaggi che sono soliti presentarsi ai testimoni di un avvistamento: gli
stessi vestiti in nero, con occhiali scuri, dotati di armi avveniristiche e luminose, ed
incutenti timore, rappresenterebbero, o agenti segreti dell'Intelligence o degli alieni
malvagi. Nel 1997 è stato proiettato il film "Contact", tratto dal romanzo di
C. Sagan, nel quale vengono presentati i progetti del SETI, i megatelescopi puntati verso
le stelle e le affascinanti implicazioni di un contatto con una civiltà extraterrestre,
la diatriba tra religione e scienza, la riscoperta di noi stessi...Un film latore di
grandi messaggi morali, e soprattutto esprimente il concetto che anche una utopia
impensabile, come contattare civiltà aliene, potrebbe un giorno diventare reale. Un
testamento spirituale di C. Sagan che, con le sue convinzioni ha permesso che il progetto
SETI non fosse annullato, ma che proseguisse mediante il "Serendip" o ascolto
passivo di eventuali segnali alieni, ed il "Phoenix", successore a tutti gli
effetti del SETI. Ma la maggior parte delle produzioni cinematografiche fantascientifiche
attuali, sia che vengano proiettate sul grande schermo, sia che siano destinate alla
televisione, tendono a presentare la scienza e la religione come degli strumenti
totalmente inadatti alla comprensione del nostro Universo, generando così nello
spettatore una acritica credulità supportata da una ossessionante convinzione che
numerosi complotti governativi celino la verità sugli UFO. Anche la serie televisiva
"X-Files", dove due agenti dell' FBI indagano su inchieste inesplicabili
propagandano delle idee distorte sugli UFO. Il produttore Chris Carter ha attinto
moltissimo dalla letteratura ufologica: si è ispirato sicuramente al libro di Jhon Mack
sulle "Abductions". Poi troviamo il cover up governativo, la metodologia
d'indagine svolta da due agenti dell' FBI che incarnano due opposti pareri, due
investigatori "sui generis", inoltre molteplici aspetti della casistica
ufologica: Gli UFO crash, i MIB, i rapimenti e gli impianti alieni. La credenza che il
governo deliberatamente occulti le prove che gli ET siano già giunti sulla Terra, e che
alcuni alieni con la loro tecnologia si trovino in Nevada nella tanto propagandata
"Area 51", viene deliberatamente reiterata e proposta dalla
"fiction"televisiva e cinematografica. Secondo lo studioso R. Baller si tratta
di pura invenzione, perché non esiste l'ombra di alcuna prova scientifica che comprovi
queste affermazioni. Anche l'antropologo B. Méheust ha sottolineato l'effetto
retrospettivo generato dalla fantascienza che segue ed esaspera alcuni aspetti della
tecnologia umana...( Vedi gli esperimenti di clonazione: ed altre avveniristiche
tecnologie che gettano un panico inconscio nell'umanità e producono fantasmi). La
fantascienza ha contribuito più volte ad influenzare anche i casi di rapimenti da parte
degli UFO: in una novella di Henry Kuttner intitolata "Avengers of Space",
appare una macchina extraterrestre che ricorda l'astronave usata dagli alieni per rapire i
coniugi Hill nel 1960. Quando il contattista Adamsky pubblicò il libro "I dischi
volanti sono atterrati", negli anni 60' iniziarono a diffondersi gli stereotipi degli
ET angelici, una sorta di messaggeri di pace per l'umanità, incarnando visioni salvifiche
per l'intera umanità... Gli incontri con gli alieni sono diventati una sorta di fede
collettiva ed al giorno d'oggi una tribuna filosofica per la ideologia della " New
Age". Spesso si nota che le testimonianze dei rapiti dagli alieni sembrino una
trasposizione extraletteraria delle tematiche fantascientifiche! La fantascienza pare
dunque essere stata nutrice ed incubatrice del fenomeno abduction. "Nel 1947 è nato
il mito degli UFO, ma i suoi frutti si vedranno nei decenni, con l'immaginario collettivo
che ha formato una specie di osmosi di informazioni e credenze correlate, e
vicendevolmente influenzatesi". ( B. Méheust, 1997). Ancora oggi la fantascienza è
un veicolo necessario e fondamentale per divulgare e diffondere gli archetipi insiti nella
nostra cultura, ontogeneticamente e filogeneticamente, offrendosi essa come uno specchio
reale su cui riflettere i timori, le fobie, e le produzioni fantasmatiche dell'umanità,
generate dalla incomprensibilità di una scienza, che pur apportando progressi e
miglioramenti, tracima con sé anche scorie di irrazionale e paure cagionate dalla sua
apparente incomprensibilità ed inintelligibilità per i non addetti! Nonostante le spinte
adattive siano cogenti, l'uomo spesso rimane ancorato a forme prelogiche di atavismo che
producono una sorta di dicotomia interna tra le forze attrattive di evoluzione progressiva
e quelle invece di regressione.( S. Ferenczi). La fantascienza ha precorso ed influenzato
la vita dell'uomo, attingendo a spunti reali e procedendo in parallelo con lo sviluppo
della scienza e della tecnica, ma essa, con il procedere degli anni, ha determinato un
rimbalzo spurio sugli studi ufologici, generando un effetto boomerang inaspettato... Oggi
non è si è più in grado di dirimere quanto la casistica ufologica abbia attinto dalla
"fiction"e quanto in che misura i racconti di fantascienza si siano ricollegati
ad episodi descritti dalle testimonianze di avvistamento UFO e di incontro con ET. Il
significato stesso della fantasticheria soggiacente ad ogni opera fantastica, e dunque
anche alla fantascienza, che per sua stessa denominazione, è una simbiosi tra processi
reali e razionali mediati da una attività immaginativa creativa, è dunque da ricondursi
ad un controeffetto di un desiderio inappagato, attraverso cui la società e l'individuo
si emancipano da situazioni oggettive limitanti o non codificabili dai consuetudinari
processi cognitivi.
Anche la fantascienza soggiace ai medesimi meccanismi psichici che rispondono all'esigenza
di una legittimazione esistenziale, favorendo così anche scariche emotive ( simili
all'abreazione) che possono espletare funzioni terapeutiche e giustificare brame di
significazioni che emergono a livello inconscio... La figura dell' ET ed anche il suo
comune denominatore, il mezzo spaziale, soggiacciono alle proiezioni ed alle spinte
interpretative cagionate da un riassestamento e da un improvviso sovvertimento della
realtà collettiva. L 'uomo ha dunque potuto osservare nel cielo, molteplici figure,
divinità ed ogni sorta di immaginifica creatura, riversando in esso le sue aspettative,
le sue idealizzazioni, il suo animismo... Di pari passo alla sua trasformazione sociale,
politica e storica è sempre stato affiancato da aleatorie produzioni ideative dai
contorni sfumati e camaleontici, ma simili al contingente bisogno di significazione e di
completamento necessitante in quel particolare momento... Gli ET hanno quindi spesso
rivestito un duplice ruolo: angelico e messianico, come fenomeni compensatori della
tensione verso la pace ed una pristina spiritualità, e nello stesso tempo come mostri ed
esseri inumani, come espressione dei timori incombenti generati dalla incapacità di
dominio e di sopraffazione derivanti dall'abuso della stessa metodologia tecnocratica.
Attualmente si è avuta una ulteriore modificazione topologica e manifestativa
dell'alieno: infatti recentemente è apparsa anche la risemantizzazione della creatura di
altri mondi simile ad un plasma di energia fluttuante, evanescente ed ectoplasmatico. Un
ulteriore spostamento mentale verso una concezione intramondana e parafisica dell'avvento
di esseri superiori latori di moniti sacri ed ancestrali per l'umanità. L'irrazionale
emerge mascherato in forme avveniristiche, e sempre aleggia in ogni produzione umana, che,
spesso si avvale della fantascienza come catartico "software" paralogico, spesso
precludente la completa consapevolezza della continua metamorfosi diacronica della
società e dei suoi accelerati stadi evolutivi, se non mediante una trasformazione
rielaborativa dei suoi contradditori, ed a volte faustiani sviluppi.
GLI UFO ATTERRANO IN UNIVERSITÀ
I dischi volanti arrivano nelle università italiane. Una studentessa di Varese è stata
la prima a laurearsi, nel nostro Paese, con una tesi sugli UFO. Ne ha ricevuto dei premi
internazionali. A prima vista l'approccio sembra scettico, ma in realtà... Gli UFO
esistono e sono un fenomeno reale. É la loro natura che ci sfugge. A dichiararlo, con
perfetta cognizione di causa, è la più famosa ufologa d'Italia. Si chiama Stefania
Genovese, è spesso in radio ed in televisione, ed è considerata l'esperta numero uno del
gentil sesso nel nostro Paese, perché è stata la prima in assoluto a laurearsi con una
tesi sugli UFO. "Non è stato affatto facile", ci dichiara Stefania, "in
quanto ho dovuto lottare contro il pregiudizio che da sempre circonda l'argomento. Ma alla
fine, con una buona dose di testardaggine, ho conseguito la laurea in filosofia alla
Statale di Milano. Mio correlatore è stato il professor Giulio Giorello, sostenitore
dell'esistenza di vita extraterrestre (anni or sono portò in Italia il celebre esobiologo
Paul Davies); la tesi è piaciuta ed ha avuto dei riconoscimenti internazionali.
L'Università di Barcellona mi ha conferito il premio Zurich, ex aequo con uno studente
americano. Il mio lavoro, che ho pubblicato in una monografia, si intitola "La
mitopoiesi ufologica", ovvero, la costruzione del mito UFO".
APPASSIONATA SIN DA PICCOLA
Il titolo potrebbe trarre in inganno; ma la dottoressa Genovese non è affatto una
scettica, e ci tiene a mettere subito in chiaro le cose: "Sin da piccola", ci
racconta, "l'ufologia mi ha affascinato; l'argomento mi piaceva al punto che, mentre
i miei coetanei comperavano giocattoli o dischi di canzonette, io raccoglievo tutti i
libri di ufologia che trovavo in circolazione, da Peter Kolosimo a Roberto Pinotti, da
Charles Berlitz ad Erich Von Daeniken. Io credevo fermamente negli extraterrestri ma poi,
crescendo, sono diventata più critica ed ho gettato via i libri perché li ritenevo
troppo esagerati, molto sensazionalistici ed assai lontani dalla realtà. Cercavo una
visione più scientifica del fenomeno, che non riuscivo a trovare nei molti libri popolari
che circolavano all'epoca. Non credevo che tutte le informazioni contenute in quei testi
fossero attendibili, o verificabili".
Domanda: E dunque, cosa l'ha portata a riprendere in considerazione
l'ufologia?
Risposta: Quando frequentavo l'Università, ebbi modo di visitare
l'EURATOM di Ispra, Varese. Era stata organizzata una mostra dei club
scientifico-culturali del Centro; con grande meraviglia, mi imbattei in uno stand
ufologico; era quello del CUFOC, il locale "Club UFO" varesino, diretto con
grande serietà dall'ingegnere belga Marcel Delaval. Rimasi molto colpita dal banco che
avevano attrezzato: c'erano tanti libri sugli UFO, di autori internazionali, e tutti di
taglio scientifico. Delaval fu assai prodigo di informazioni. Mi mostrò un libro
dell'inglese Hillary Evans, intitolato "Alterate state of consciouness", che
approcciava il fenomeno con un taglio psicologico, collegando miti e folklore, apparizioni
extraterrestri ai resoconti su spiriti e folletti. Quel libro mi ha affascinato
moltissimo. Quando chiesi il motivo di tanto interesse, ben sapendo come era trattata la
questione in Italia, mi fu risposto che all'estero molti studenti si erano laureati con
delle tesi sugli UFO. Delaval mi invitò a fare altrettanto; il materiale, interi
scatoloni, che mi prestò, riaccese in me l'antica passione. E fu così che mi laureai con
una tesi sugli UFO...
LE LUCI DI HESSDALEN
D.: Ma a che pro, una tesi sugli UFO?
R.: Volevo che il fenomeno venisse studiato a livello universitario, con
un taglio scientifico; volevo sensibilizzare l'establishment accademico.
D.: C'è riuscita. Ma è stato facile?
R.: No, niente affatto. Il mio assistente alla tesi, che faceva parte del
gruppo scettico Cicap, mi disse espressamente che non voleva una tesi alla Nathan Never o
alla Martin Mystère; il testo originale del mio lavoro fu così più volte
ridimensionato, ed assunse quel taglio scettico che può apparire a prima vista. Ma se si
legge bene tra le righe, si scoprirà che le mie conclusioni non sono affatto negative.
Sono sempre stata possibilista e da quando investigo personalmente gli avvistamenti UFO
constatato che il fenomeno è più complesso e meno facilmente spiegabile di quanto non si
pensi. Dirò di più, non condivido l'atteggiamento di tante riviste scientifiche che
banalizzano gli UFO; sono assai riduttive nelle spiegazioni che danno al fenomeno. La
scienza dovrebbe studiare gli UFO, anziché negarli. Certo, i dischi volanti, per una
parte minima, fanno parte del mito e del folklore, e sono anche convinta che i militari
usino la diffusione di certe notizie sugli UFO per coprire esperimenti segreti. Poi ci
sono molte errate interpretazioni. Nel 1983 io stessa ho visto tre luci disposte a
triangolo che sembravano inseguire un bolide, ma che probabilmente facevano invece parte
del bolide stesso, che era in fase di rientro e che fu segnalato da migliaia di persone,
in Francia, Lombardia, Piemonte, Veneto. Questo, ribadisco, non significa che il fenomeno
non esista. UFO, di per sé, sta per Unidentified Flying Objects, oggetti volanti non
identificati, non per astronavi aliene, e questo indica che non ne conosciamo la reale
natura. Il fenomeno esiste, è la sua origine che è fonte di infinite discussioni. Ad
esempio, è dal 1984 che ad Hessdalen, una piccola cittadina della Norvegia
centro-meridionale, si registrano fenomeni strani, che hanno fatto accorrere ufologi e
scienziati da tutto il mondo. All'inizio, alcuni ingegneri elettronici avvistarono degli
strani globi luminosi particolarmente brillanti e veloci, che possono ricordare gli UFO di
Carlos Diaz; le luci di Hessdalen, come vennero chiamate, vennero ripetutamente viste e
filmate. Il fenomeno dunque è decisamente oggettivo, e quest'estate un team del CNR
capitanato dall'astrofisico Massimo Teodorani è partito per una ricerca sul campo. Gli
scienziati si sono muniti di un particolare spettrografo portatile collegato ad un
telescopio ed ad un avanzato sensore elettronico chiamato CCD. Assieme a Teodorani sono
partiti gli esperti del CNR Stelio Montebugnoli (responsabile del SETI Italia), Jader
Monari, Andrea Cremonini, ed una esperta in tarature ottiche, Simona Righini. I dati
precedentemente raccolti dalle altre spedizioni non avevano portato ad una spiegazione
delle misteriose "luci"; molti hanno creduto che Hessdalen potesse essere un
avamposto degli alieni; altri hanno ipotizzato trattarsi di fenomeni naturali ancora
sconosciuti, che rivoluzioneranno la nostra fisica; né si può escludere che gli
sconosciuti aeromobili avvistati siano dei prototipi segreti, visto che nella zona esiste
una base NATO. Quando i dati della spedizione di Teodorani verranno infine divulgati, dopo
attento studio, forse arriveremo ad una risposta. Del resto, l'argomento affascina
moltissimo; il neoeletto presidente americano George Bush junior, in campagna elettorale,
ha promesso l'apertura dei dossier sugli UFO; sia suo padre che i successivi presidenti
hanno peraltro separato nettamente la possibilità dell'esistenza della vita
extraterrestre dal fenomeno UFO, così come hanno fatto gli scienziati del SETI; quanto ai
dischi volanti veri e propri, la Chiesa cattolica ha mostrato recentemente un po' di
apertura, con la partecipazione di monsignor Corrado Balducci ai congressi sugli UFO. E
una parte della scienza ufficiale non è poi così ostile come si pensi. Io stessa ho
avuto modo di incontrare ad un simposio internazionale di ufologia, tenutosi a S.Marino
nel marzo scorso, Frank Drake, lo scienziato americano padre della ricerca
radioastronomica della vita extraterrestre, poi ribattezzata progetto SETI e Serendip.
D.: E cosa vi siete detti?
R.: Drake si è complimentato per il mio lavoro di tesi, ma ciò che
maggiormente mi ha fatto piacere è stato vederlo a contatto con gli ufologi, ascoltare le
loro ricerche, osservare le foto e le prove raccolte. Si è dimostrato una persona assai
disponibile, un vero scienziato galileiano, che segue cioè una posizione non dogmatica ma
aperta a tutte le possibilità, pronto a mettersi in discussione, cosa che molti altri non
fanno. E del resto, è notizia recente che, sette anni dopo aver bloccato i finanziamenti,
i politici del Congresso di Washington si sono ora dichiarati favorevoli a rifinanziare il
progetto SETI. Il repubblicano Lamar Smith ha dichiarato che la credibilità del SETI è
cresciuta, in questi anni, aggiungendo che trovare la vita nell'universo sarebbe una delle
più sorprendenti scoperte nella storia umana.
D.: E delle sue, di ricerche sugli UFO, cosa ci dice?
R.: Al momento non ho una risposta definitiva sulla natura del fenomeno.
Dei vari casi che ho investigato, alcuni erano riconducibili a fenomeni naturali; in un
episodio una signora di Saronno, Varese, ha notato, il 16 aprile 2001, una striscia
luminosa che attraversava il cielo, diretta verso il monte Resegone. Era grande come un
aereo ma non ne aveva le caratteristiche, vista l'intensa luminosità. In questo caso,
potrebbe essersi però trattato di un meteorite. Un successivo avvistamento a Legnano è
stato spiegato con la presenza di Venere, particolarmente luminosa nel cielo; un altro
episodio verificatosi sempre in quei giorni è invece rimasto insoluto. Il 30 aprile, nel
cuore della notte, un operaio di una ditta del saronnese ha notato accanto ad un traliccio
elettrico una strana sfera luminosa che in un primo momento si è tramutata in un disco
giallo-rossastro e poi in una specie di sigaro giallastro. Quindi si è innalzata ed è
scomparsa. A questo punto mi domando: questi globi in grado di cambiare forma sono
analoghi alle luci di Hessdalen? Si tratta di plasmi energetici sconosciuti?
D.: Gli extraterrestri, dunque, li esclude proprio?
R.: No. Le spiegazioni per il fenomeno UFO sono molteplici; due le
principali, considerando che il novanta per cento degli avvistamenti trova una spiegazione
convenzionale: forme di energia appartenenti ad un nuovo campo della fisica o forse anche
legate a capacità della mente umana che non abbiamo ancora esperito (ovvero, siamo noi a
produrre gli UFO mentalmente); ma anche extraterrestri veri e propri; non possiamo
escludere la possibilità che qualche forma di vita aliena possa essere giunta sino a noi,
ed anche nel passato. Del resto, anche se è poco noto, all'interno del progetto SETI
esiste una branca denominata SETV, che studia proprio questo genere di possibilità, che
sonde aliene di ricognizione siano giunte nel passato dallo spazio, con l'intento di
monitorare il sistema solare e di comunicare con noi. E proprio a proposito di spazio, se
fossimo soli, sì che sarebbe un enorme spreco di spazio. Su questa posizione, in fasi
diverse della loro vita, si sono attestati diversi scienziati ed astrofisici come Carl
Sagan e Frank Drake.
D.: E l'aspetto mitico del fenomeno, dunque?
R.: Indubbiamente esiste una componente mitologica del fenomeno, ma non
vuol dire che sia tutto un mito. Negli anni Quaranta gli alieni dell'ufologia erano
identificati nei marziani, e questo perché alcuni anni prima le opere dell'astronomo
Flammarion avevano creato il mito marziano, con l'abbaglio della visione dei canali sul
pianeta rosso. Si sviluppò così una vasta produzione di libri fantascientifici, in cui
gli extraterrestri "invasori" per eccellenza divennero gli abitanti del pianeta
rosso, trasformando i marziani in un mito dei tempi moderni; ed in una sorta di religione
alternativa, anche per molti fans dell'ufologia, come i contattisti George Adamski e
George Hunt Williamson, convinti che gli alieni fossero già tra noi; non furono immuni
anche giornalisti come l'americano Frank Scully, divulgatore della storia, poi risultata
essere una colossale frode, della caduta di alcuni dischi marziani ad Aztec, Nuovo
Messico; nonostante le smentite, quest'ultima storia continua a circolare negli ambienti
paraufologici: negli anni Novanta due ufologi americani l'hanno riproposta in un libro,
come autentica. Ancora, spesso le riviste di tutto il mondo hanno veicolato immagini
standard degli alieni, divulgando una serie di stereotipi, gli stessi che si ritrovano
anche nelle abductions. Quale che sia la reale natura dei rapimenti UFO, nell'immaginario
collettivo le creature asessuate, ibride, androgine, simboleggiano (nelle immagini
psicanalitiche) la riconquista dell'unità primordiale, la tensione verso la perfezione
divina; questi esseri ermafroditi impersonificano i simboli guida dello spirito, del
processo dell'evoluzione umana. Ambasciatori celesti, vengono visti come i mediatori tra
il mondo divino e quello umano. Ma si tratta solo di una nostra visione, oltremodo
soggettiva, che ha fatto nascere tante nuove credenze religiose. L'alieno dalla
corporatura esile e minuscola, dalla testa enorme e gli occhi scuri può anche
impersonificare l'essere umano nel suo possibile futuro evolutivo, per questo una simile
iconografia ha avuto nelle masse un'incidenza così forte. Prendiamo il caso dei rapimenti
UFO; il sociologo Ron Westrum ha fatto notare che ogni qual volta i media riportano un
caso di abduction nei minimi dettagli, compaiono altri casi analoghi aventi le medesime
caratteristiche. La contaminazione, che prelude la nascita di un mito, è dunque evidente,
senza per questo togliere oggettività al fenomeno in sé, puro e semplice. Il mito
consiste nel fatto che la confusione iniziale del testimone, le paralisi, la fantasmagoria
delle luci ricorrono anche negli incontri tradizionali con l'Altrove, ossia con divinità,
spiriti, folletti, streghe, demoni ed altre creature. Ci stiamo dunque confrontando con un
qualcosa che da sempre è presente nella nostra cultura. Dobbiamo solo cercare di capire
cosa sia".
da MagikoMondo ottobre 2001
INTERVISTA CON L'ALIENO
Base Area 51, Nevada (USA).
Marzo 1997.
Nel marzo del 1997 l'ufologo statunitense Sean Morton divulgava un filmato, trasmesso
dalla tv americana nel corso del programma Strange Universe, a suo dire mostrante una
intervista ad un l'alieno. Morton, noto negli ambienti ufologici per avere recuperato il
filmato di presunti cloni alieni custoditi nella segretissima base militare Area 51 in
Nevada (pellicola poi venduta al giornalista tedesco Michael Hesemann ed in Italia al
programma "Misteri"), è un personaggio alquanto bizzarro, al centro di continue
polemiche. Costui, che all'epoca lavorava con le televisioni e curava la realizzazione di
documentari, nel 1991 si era fatto conoscere organizzando viaggi turistici nel perimetro
esterno dell'Area 51. Fu in quel periodo che l'ufologo ebbe modo di fare amicizia con Jeff
Broadstreet, un produttore televisivo che lo introdusse nel mondo dell'Home Video. Fu
proprio quest'ultimo, secondo una versione di Morton, il primo a mostrargli uno
straordinario documento, ribattezzato "Alien Interrogation", l'intervista con
l'alieno. Si tratta di un video VHS girato all'interno dell'Area 51. Le sequenze mostrano
una stanza buia, in cui si scorgono le sagome di due uomini, presumibilmente un civile ed
un militare, di spalle alla videocamera, seduti accanto ad un tavolo ricoperto di cavi,
corde e microfoni. Su una parete si notano delle apparecchiature mediche, una delle quali
sembra lampeggiare, come se stesse registrando i battiti di un cuore molto debole. Alla
fine del tavolo, seduto, un Grigio dalla testa a pera, la pelle color arancio e gli occhi
neri. L'alieno indossa una sorta di tuta; trema e sembra pieno di contusioni su tutto il
cranio. L'uomo in borghese sembra comunicare telepaticamente con la creatura. Lo si
intuisce da come il primo sembra concentrarsi, portandosi le mani alla testa, con un gesto
tipico dei sensitivi in fase di coscienza alterata. In quel momento l'essere ha un attacco
di convulsioni, e una schiuma rossastra comincia a colargli dalla bocca. Il militare fa un
gesto e subito nella stanza irrompono due medici in camice lungo. I due si tirano le
mascherine sul viso e cominciano a visitare la creatura. Uno esamina gli occhi dell'alieno
con una luce-stilo, l'altro gli deterge la bocca con della garza, poi vi infila un dito
per farlo respirare. Il filmato termina così; tutto si svolge in due minuti e
quarantacinque (ma l'ufologo americano Robert Dean sostiene di averne visto una versione
di almeno sette minuti e mezzo, alla fine del quale l'alieno viene inquadrato chiaramente.
É fasciato ed imbracato in vita, e sta esalando l'ultimo respiro). Nel nastro vi sono
alcune scritte in sovrimpressione, la sigla DNI/27 ed un timer con giorno, ora, minuti e
secondi. Sono quasi del tre del giorno quattro. Di che mese e di che anno non si sa.
Secondo Morton e Broadstreet il filmato arriverebbe dall'Area 51. In questo caso il codice
DNI starebbe per Department of Naval Intelligence, il Dipartimento spionistico della
Marina che effettivamente gestisce l'Area 51. A trafugare la pellicola sarebbe stato un
certo Victor, pseudonimo di uno dei tecnici che lavorerebbero a Dreamland. Costui, che
sostiene che esistano centinaia di ore di registrazione di colloqui con alieni (e in tal
caso la cifra sulla pellicola indicherebbe il lotto 27), ha dichiarato di essere stato
lasciato, una volta, senza controllo per alcuni istanti. Poté dunque duplicare
velocemente il film e, in qualche modo, portarlo fuori dalla base, in una borsa degli
attrezzi. Non sapendo in seguito cosa fare della pellicola, Victor avrebbe deciso di
venderla alle televisioni. Ottenne però diversi rifiuti, sino a che il nastro arrivò
sulla scrivania di Jeff Broadstreet. Questa è una prima versione. Secondo un'altra,
basata su un'intervista del 13 marzo 1997 a Sean Morton, e circolata in Internet nel sito
dell'ufologo Glenn Campbell (massimo esperto dell'Area 51), Morton avrebbe ricevuto il
nastro da Victor, suo amico e confidente, e non da Broadstrett. "Essendo dunque
amici, ritengo che Victor abbia gli stessi seri problemi di credibilità che ha
Morton", ha commentato in Internet l'ufologo americano Joseph Yasinski. Sia come sia,
in seguito il nastro è stato acquistato da una società statunitense, la Rocket Pictures
Home Video, che lo ha introdotto in un lungo video per l'acquisto del quale richiedeva la
non modica cifra di centomila dollari. Alcune foto tratte dal video sono state presentate
per la prima volta in Italia dal settimanale "Sorrisi e canzoni tv" e dal
bimestrale di ufologia "Dossier alieni", che al caso ha dedicato una copertina.
In seguito il video è stato recuperato dal contattista italiano Giorgio Bongiovanni, che
ha dichiarato di averlo acquistato per duecento milioni, che lo ha donato a Mediaset. Uno
special di "Inviato speciale" per Italia Uno, firmato dal giornalista Giorgio
Medail, ha proiettato alcune sequenze il 17 gennaio 1998. In seguito la società di Home
Video di Bongiovanni, la "Nonsiamosoli Video", ha realizzato una videocassetta,
messa in vendita, intitolata "Area 51, il filmato di un alieno vivo". Le
polemiche sono presto esplose. Diversi ufologi come Whitley Strieber - il più celebre
contattato dai Grigi - si sono scagliati contro Sean Morton, bollandolo come un
personaggio folcloristico e New Age, peraltro affatto nuovo allo smercio di bufale
cinematografiche. Maghi di effetti speciali quali gli statunitensi John Criswell e Rick
Baker si sono detti in grado di ricostruire anche meglio il filmato, mediante trucchi; il
fisico Luis Lopez ha liquidato la pellicola come falsa: i chiaroscuri sono posizionati a
bell'apposta per nascondere il pupazzo mosso dai dottori. Ma altri hanno invece creduto
all'autenticità della pellicola, come Robert Dean, che se ne è detto particolarmente
colpito. La stessa storia, del resto, non sembrava priva di riscontri. Bob Lazar e Bill
Uhouse, rispettivamente il discusso fisico che sostiene di avere lavorato per alcuni mesi
nell'Area 51 ed uno dei tecnici della stessa, hanno confermato già da anni la presenza di
un Grigio nella più segreta delle basi aeree statunitensi. La risposta definitiva
all'enigma si è avuta nel 1998, ma in Italia non ne è giunta eco. L'ufologo tedesco
Andreas Von Retyi, autore di un esplosivo report sull'Area 51 ("Geheimbasis Area
51"), ha rintracciato una foto del serial televisivo americano "Dark
Skies", un B-movie fantascientifico americano (in Italia ne sono state trasmesse solo
poche puntate, ad orari impossibili) e, in una scena mai utilizzata in fase di montaggio,
ha individuato il pupazzo utilizzato per la sequenza dell'intervista. Nel suo libro Retyi
mostra una foto in cui si vede uno dei tecnici per gli effetti speciali mentre manipola il
pupazzo (che appare nell'episodio "Dark Skies - Beyond"), messo a confronto con
un frame dell'intervista. La somiglianza è totale, addirittura sia il pupazzo che il
Grigio di Morton hanno le stelle pupille bianche su cornea nera, che tanto avevano
impressionato gli ufologi americani, conferendo drammaticità e sofferenza all'espressione
del preteso essere extraterrestre. Per l'occasione, dunque, il falso era stato abilmente
orchestrato a scopo di lucro.
Fonti:
Area 51 il filmato di un alieno vivo, Nonsiamosoli Video, S.Elpidio a Mare, 1998; A.
Lissoni in Annuario UFO 1997-98, Europress, Milano 1998; A. Von Retyi, Geheimbasis Area
51, Kopp editore, Rottenburg, 1998.
Internet:
http://www.arpnet.it/ufo/ufote121.htm
http://www.ufomind.com/area51/people/morton/
http://members.xoom.virgilio.it/emaatzori/ufo.htm
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