10 luglio 1999 - I radar dell'Area 51


Grazie alle numerose testimonianze, grazie ai mass media e a film come Indipendence Day, oggi tutti conoscono la famigerata Area 51. Quella zona del deserto del Nevada , vicino a Las Vegas, segretamente riservata all'Aeronautica degli Stati Uniti e percio' non segnata sulle carte. Una enorme estensione di terreno vicino al lago Groom, totalmente recintata e protetta da numerose e agguerrite guardie senza distintivi di riconoscimento. Negli anni 50 un satellite sovietico fotografo' la zona e segnalo' la presenza di una base aerea funzionante; alla fine degli anni 80 il fisico Bob Lazar riferi' al mondo intero di aver lavorato in quella base, ad un progetto incredibile quanto segreto: analizzare il funzionamento di una nave spaziale di provenienza aliena. Per gli ufologi l'Area 51 e' l'uovo di Colombo in quanto e' la prova che i faticosi sforzi durante questi 50 anni di ufologia non sono valsi a nulla, ma e' anche fonte di numerosi grattacapi in quanto, non sono pochi i mitomani, i fanatici e i depistaggi che ogni giorno sorgono all'ombra della base di Groom Lake. Numerose fotografie e filmati hanno gettato un po' di luce sulle attivita' segrete della base, e in molti pensano che si vada oltre alla sperimentazione di veicoli segreti. Al di la' del discutibile Bob Lazar, oltre numerosi documenti riservati, ex agenti segreti e misteriosi uomini in nero, ci sembra utile esaminare una testimonianza recentemente pubblicata dal gruppo ufologico americano NUFORC. Si tratta di un racconto fatto da un addetto al traffico aereo impegnato presso il Centro di Controllo del Traffico Aereo di Los Angeles con l'incarico di monitorare la zona nord est di Los Angeles, oltre il deserto, includendo la zona test della base militare Edwards e la mitica Area 51. L'identita' del testimone e' sotto il piu' stretto riserbo. Quest'uomo chiarisce uno dei dubbi piu' comuni che sovvengono quando pensiamo a questa zona: ma e' possibile che nessun radar registi niente? Il nostro testimone ci risponde subito dicendo: nulla puo' passare nel mio spazio aereo senza che io lo sappia, perfino i progetti militari segreti hanno un codice riservato e zone riservate. Anche il progetto dello Stealth Fighter volava ed era classificato con il codice A6. Negli ultimi sei anni, il nostro testimone, ha avuto ben tre casi da lui inspiegabili, poiche' non assimilabili ne' ad attivita' civili ne' militari.. In tutti e tre i casi lui si e' trovato da solo davanti a segnalazioni di piloti senza tracce radar, senza sapere cosa fare, senza nessuna procedura del manuale a cui riferirsi. Il primo caso fu una segnalazione proveniente da un 747 a nord est di Los Angeles; il pilota segnalo' l'avvicinarsi di un oggetto in direzione opposta, ad altezza inferiore con una velocita' di 2200 nodi (il 747 volava a 450 nodi). Ma sul radar non c'era niente. Il pilota dell'aereo civile lo descrisse grande come un F-16, ma "con la forma di un missile con qualcosa sulla punta". Poi spari' cosi' come era venuto. Il pilota fece un rapporto che venne pubblicato poi da una rivista specializzata nel 1992.
Il secondo caso avvenne nel 1995 durante le manovre di atterraggio di un jet ad Ontario, non c'era traffico nel raggio di trenta miglia ma il pilota segnalo' l'avvicinarsi un oggetto di grandi dimensioni con strane luci. La zona militare era deserta ed in volo con c'era nemmeno un Piper, il pilota era molto scosso e il caso venne registrato come UFO.
Il terzo caso avvenne una notte molto tranquilla, per cio' che riguardava il traffico aereo, quando noto' un velivolo ad una velocita' di circa Mach 2 (due volte la velocita' del suono) che in uno spazio di un miglio inverti' la rotta e spari'. Dobbiamo immaginarci lo stupore di un occhio esperto che vede eseguire questa manovra in cosi' poco spazio, a 450 nodi i jet necessitano di uno spazio di almeno 10 miglia e gli aerei supersonici molto di piu'! Un'ora dopo il controllore di volo ricevette una chiamata dallo sceriffo della zona segnalando numerosi avvistamenti di una luce molto luminosa, ma non c'erano aerei nella zona!  Lo sceriffo disse che non aveva fumi di scarico, non faceva rumore e l'oggetto rimase visibile per almeno mezz'ora. Anche questa volta il radar fu inutile per identificare l'oggetto.
Queste vicende ci aiutano a riflettere sul ruolo dei testimoni nelle segnalazioni ufologiche, infatti a quanto sembra l'occhio umano e' di gran lunga piu' affidabile dei sofisticati radar. Una curiosita' sorge spontanea poiche' se i velivoli osservati non provenivano da esperimenti militari, allora da dove provenivano? Probabilmente dobbiamo cercare la risposta tra le ultime ipotesi fino ad ora non escluse ed una tra queste, la piu' suggestiva, ma forse anche la piu' preoccupante, e' quella extraterrestre. Ma se questi strano oggetti provenivano dallo spazio forse dovremmo staccare gli occhi dall'area 51 e puntarli in alto cosi' come abbiamo fatto per la stragrande maggioranza di questi 50 anni di ufologia.
Autore: Samuele Ghilardi, CUN Peschiera Borromeo (MI).

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