14 Giugno 2000 - La vita viene dallo spazio

Da Il Giorno del 4-5-00. L'origine della vita è extraterrestre? Se ne parla spesso e il dibattito fino ad ora è stato quasi più accademico che scientifico. Una sorpresa arriva in questi giorni dalla sonda Stardust, che viaggia nello spazio dal febbraio dello scorso anno, diretta verso una cometa. Nel corso del suo viaggio la Stardust ha incrociato molecole che potrebbero aver acceso la "scintilla" che ha portato la vita sulla Terra. "Le molecole rilevate dalla sonda a contatto con l'acqua allo stato liquido sulla Terra ancora giovane, potrebbero aver innescato le reazioni chimiche che hanno poi provocato l'origine della vita" spiega Jochen Kissel, dell'Istituto Max Planck, in Germania. Il rilevamento delle particelle, cinque elementi che hanno dimensioni tipiche di quelle organiche, ovvero basate sul carbonio, è stato possibile grazie ad uno strumento tedesco che analizza la polvere interstellare e delle comete. Il risultato dei rilevamenti della sonda Stardust - costata sui 310 miliardi di lire - ha sorpreso anche gli scienziati della Nasa che hanno subito animato la sala di controllo. Don Brownlee, uno dei responsabili della missione, è cauto, ma dice che lo scenario che si prospetta è molto "intrigante". "C'è spesso il timore - dice Brownlee - che qualcosa non funzioni negli strumenti di bordo, ma se quella che ci risulta è la composizione delle particelle interstellari, la questione è molto eccitante". A rafforzare l'ipotesi che le particelle possano essere realmente come risultano dalla lettura degli strumenti, c'è il fatto che da febbraio a dicembre dello scorso anno, lo strumento di bordo aveva trovato la stessa macromolecola altre cinque volte. I dubbi sono invece su un altro aspetto: l'impatto tra le molecole e la sonda avviene ad una velocità vertiginosa, 18 miglia (pari a trenta chilometri) al secondo. Con una "botta" così violenta, le molecole si vaporizzano, ma i frammenti raccolti portano al risultato che lascia sorpresi gli studiosi.

Della sonda Stardust si parlerà ancora a lungo (curiosamente il suo logo è scritto con gli stessi caratteri di Star Trek - The Next Generation). La sua missione principale è quella di raggiungere una cometa (la Wild 2), raccoglierne le polveri e tornare indietro sulla Terra. L'incontro con la cometa è previsto per il 2 gennaio 2004 e dopo un viaggio di ritorno di circa due anni, la sonda si avvicinerà alla Terra. Quando sarà abbastanza vicina, una sorta di capsula si sgancerà per farci recapitare i campioni raccolti. Un grande paracadute frenerà la discesa del prezioso bottino e gli scienziati potranno finalmente mettere le mani su un materiale veramente unico: la polvere di stelle, che non è quella dei sogni. 

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