21 Giugno 2000 - Possibili i viaggi Intergalattici

Nell'Universo ci sarebbero misteriose scorciatoie, sfruttabili per vertiginosi viaggi nello spazio-tempo. Un fisico russo, Serghiei Krasnikov, in forza in osservatorio astronomico di San Pietroburgo, ha messo a punto una nuova teoria secondo cui nel cosmo sono presenti "buchi" abbastanza grandi da permettere in pochi secondi di saltare da un capo all'altro del creato o di andare avanti e indietro nel tempo. L'esistenza di questi strani buchi (in inglese "wormholes" e cioè tarli) è stata per la prima volta ipotizzata decenni fa dal fisico tedesco Ludwig Flamm sulla scia della teoria della Relatività enunciata da Albert Einstein nel 1915, ma negli ultimi tempi è prevalsa tra gli scienziati la convinzione che - se davvero esistono - questi enigmatici interstizi non possono essere abbastanza grandi e abbastanza stabili per fulminei viaggi intergalattici da parte di esseri umani. Secondo la rivista britannica New Scientist, che gli dedica un articolo nel numero in edicola, Krasnikov ha ora individuato a livello teorico un nuovo tipo di "buchi": "compatibili con le leggi conosciute della fisica, stabili e senza limiti di dimensione". Questi 'wormholes' su cui hanno rimuginato decine di scrittori di fantascienza (nel serial di fantascienza Star Trek Deep Space Nine vengono utilizzati con regolarità), creano a detta del fisico russo "il proprio rifornimento di materia in quantità sufficiente per renderlo abbastanza grande e tenerlo abbastanza aperto a lungo per l'uso della gente". La materia "esotica" necessaria per il funzionamento del tutto sarebbe generata "dalle curve dello spazio e del tempo". "Se c'è ad esempio un buco che connette le vicinanze della Terra con quelle della stella Vega potremo un giorno volare tramite quella scorciatoia", ha detto alla rivista britannica lo scienziato di San Pietroburgo. Non è però ancora tempo per allacciarsi le cinture e prepararsi a tour istantanei nelle più lontane pieghe del cosmo: al momento l'uomo non possiede tecnologia così sofisticata per rapidi spostamenti da una galassia all'altra tramite buchi che secondo il prof. Krasnikov potrebbero essere "residui" del Big Bang di 15-20 miliardi di anni fa. "È una teoria da prendere sul serio, anche se può naufragare su qualche dettaglio tecnico", ha commentato il prof. Ian Moss, un esperto di relatività che insegna all'università di Newcastle. Più scettico il prof. Paul Davies dell'Imperial College di Londra: "provare che qualcosa è teoricamente possibile - avverte - non significa provarne l'esistenza".

Collaborazione: Samuele Ghilardi.


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