2 Novembre 2000 - Trovati nuovi pianeti

Da Repubblica del 27 ottobre 2000. Il sistema solare è sempre più affollato. Nell'arco di poche ore, due gruppi diversi di astronomi hanno annunciato la scoperta di cinque nuovi "abitanti" del nostro spicchio di cosmo. Quattro di essi orbitano intorno a Saturno, quattro lune in più che fanno balzare il totale dei satelliti conosciuti del gigantesco pianeta degli anelli a 22, uno in più di quelli di Urano. Il quinto dei corpi celesti individuati invece sarebbe addirittura un mini pianeta, in orbita nelle regioni più remote del nostro sistema.
Dei quattro satelliti di Saturno si sa molto poco. La loro debole luce è stata avvistata tra agosto e settembre dai telescopi astronomici di diverse parti del mondo, dal Cile alle Hawaii, grazie ad una nuova tecnica di osservazione, già utilizzata con successo due anni fa. I calcoli successivi hanno permesso di confermare che si tratta di satelliti grandi tra i 10 e i 50 chilometri, che orbitano a enorme distanza dalla superficie di Saturno. Circa 15 milioni di chilometri, secondo le stime degli astronomi, vale a dire un paio di milioni di chilometri più in là di Febe, la luna saturniana più esterna individuata fino ad ora.
Come Febe, però, si tratterebbe di satelliti "irregolari", così detti perché la loro orbita intorno al pianeta è instabile. Questa caratteristica, assieme alla grande distanza a cui si trovano, fa pensare che non abbiano avuto origine dalla nube di polveri e gas che circondava Saturno all'epoca della formazione del pianeta, come è accaduto ai satelliti regolari, ma che siano stati catturati nella sua orbita in un secondo momento. Lune "rubate", che potrebbero essere in buona compagnia.
Il gruppo internazionale di astronomi che li ha individuati sta seguendo con attenzione altri candidati al ruolo di satellite, e tutto fa pensare che intorno al pianeta degli anelli esista un sistema di piccole, remotissime lune. E remoto è senz'altro anche 2000 EB173, anonima sigla che designa il mini pianeta scoperto da un team di astronomi americani. Gli scienziati l'hanno trovato quasi per caso nella zona della Cintura di Kuiper, una regione oltre l'orbita di Nettuno dove ruota uno sciame di corpi ghiacciati. Secondo gli scienziati, EB173 è un "Plutino" (cioè un piccolo Plutone), nome con cui gli astronomi definiscono i corpi che viaggiano più o meno alla stessa velocità di Plutone.
Troppo piccolo per meritarsi il titolo di pianeta, secondo i primi calcoli EB173 è largo tra i 300 e i 700 km. Il mini pianeta impiega circa 243 anni a compiere il giro completo intorno al Sole, da cui dista più di 4 miliardi di chilometri, una distanza così elevata che una sonda terrestre impiegherebbe 10 anni per arrivare fin lì. Tanti ne sarebbe durati il viaggio del Pluto-Kuiper Express, la missione della Nasa che avrebbe dovuto spingersi fino a questa enigmatica regione del sistema solare, ma di cui lo scorso settembre è stato annunciato il rinvio "a data da destinarsi".
In cima ai progetti dell'agenzia spaziale Usa ora c'è Marte, di cui ieri a Washington è stato annunciato il nuovo piano di esplorazione, una collaborazione internazionale che vede tra i protagonisti l'Agenzia Spaziale Italiana. Sonde, velivoli orbitanti e robot per l'esplorazione al suolo si avvicenderanno a caccia dei segreti del Pianeta Rosso, studiandone la composizione geologica, cercando tracce di acqua e forme di vita, passate o presenti che siano. I piani prevedono un lancio ogni 26 mesi per i prossimi due decenni. La regione del mini pianeta e degli altri "plutini" dovrà attendere ancora un bel po' la sua prima visita terrestre.

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