3 Gennaio 2001 - Arriva ITASEL
E' l'uovo di Colombo ed è nato in Italia il nuovo metodo messo a punto per andare
in cerca di vita extraterrestre. Si chiama Itasel (Italian Search for Extra-Terrestrial
Life) e punta ad individuare i pianeti nei quali c'è l'acqua e , con essa, possibili
forme di vita primitive, come microorganismi. Grazie a questo nuovo metodo, unico al mondo
e nato dalla collaborazione di due istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche(CNR),
Italia sta ora inseguendo la vita extraterrestre su un doppio binario: da un lato continua
ad andare in cerca dei radiosegnali intelligenti provenienti dallo spazio con il programma
Internazionale SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence); dall'altro si punta alla
ricerca di forme di vita primitive individuando i pianeti in cui c'è acqua. Per Cristiano
Batalli Cosmovici , l'ideatore e dirigente di ricerca dell'Istituto di fisica dello spazio
interplanetario del CNR, "il metodo Italiano permette una ricerca e più mirata e
realistica".
I metodi di ricerca finora elaborati, alcuni dei quali molto avanzati,hanno permesso di
scoprire in modo indiretto una quarantina di pianeti extrasolari. "Ma - ha rilevato
Cosmovici - non sono in grado di determinare la composizione chimica".
Quello che intende fare il progetto italiano è invece andare in cerca, nello spazio,di
eventi simili a quelli che si sono verificati sulla Terra fra 4,5 e 4 miliardi di anni fa,
quando il pianeta è stato bombardato da sciami di comete che hanno portato acqua ed il
materiale organico necessario allo sviluppo della vita.
"Questo fenomeno - ha detto - Cosmovici - si è probabilmente verificato milioni di
volte nell'universo e quello che intende fare il programma Itasel è andare in cerca di
eventi come questi , dei pianeti che , come la Terra, sono stati bombardati da
comete".
L'Istituto di fisica dello spazio Interplanetario di Roma e l'Istituto di Radioastronomia
di Bologna hanno finora individuato 10 obiettivi nelle immediate vicinanze del Sistema
Solare, distanti fra 5 e 50 anni luce. Una "vicinanza" comunque che, nelle
immense scale spaziali, si traduce in un viaggio a bordo di un'astronave come quella
destinata a raggiungere Marte. Il metodo italiano su cui si basa il programma Itasel è
nato nel 1994 quando l'impatto della cometa Shoemaker - Levy con Giove , lo stesso gruppo
di ricercatori, tramite il radiotelescopio Italiano di Medicina, vicino a Bologna, ha
osservato nell'alta ionosfera di Giove nubi di vapore acqueo generate dall'acqua delle
comete. Si è osservato cioè per la prima volta nel Sistema Solare il cosiddetto effetto
Maser, un effetto corrispondente all'effetto laser nelle microonde e finora visto soltanto
nelle nubi interstellari. Le ricerche sono al momento condotte utilizzando il
radiotelescopio di Medicina, ma basterebbero 400 milioni e soprattutto basisti per
potenziarlo e per avere a disposizione strumenti più sofisticati (con la tecnologia
attuale, ciascun ogetto richiede 100 ore di osservazioni). " Tuttavia ha rilevato
Cosmovici - da parte dell 'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), contrariamente alla NASA non
c'è nessuna sensibilità a questo tema, forse perchè lo considera troppo
promettente".
Unica prospettiva di sviluppo resta perciò il ricorso, al momento, ai finanziamenti
privati e in futuro la possibilità di utiizzare il radiotelescopio da 64 metri previsto
in Sardegna, vicino Cagliari , per il 2003 - 2004 grazie a fondi di Regione, Ministero per
la Ricerca e Cnr . Con questo nuovo strumento potrà essere possibile osservare oggetti
distanti fino a 100 anni luce in tempi minori.
La Rete 318 - aperiodico telematico realizzato in proprio senza fine di
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