2 Marzo 2001 - Cosmos I, lo Shuttle ad energia solare
Fissato per aprile il primo volo
La Planetary Society, un'azienda privata (o gruppo di interesse) russo americana
fondata dall'ex astronomo della Nasa Carl Sagan, ha messo a punto Cosmos I, la prima
navicella alimentata ad energia solare. Il costo del progetto non supera i 10 miliardi di
lire, una cifra limitata quando si parla di avventure nello spazio.
Lo spacecraft è ancora in fase di ultimazione presso il Babakin Space Center vicino a
Mosca in Russia, ma nel mese di aprile (tra il 19 e il 24) tutto sarà pronto per il primo
lancio di prova. Lancio che avverrà nel mare di Barents, a nord di Murmansk, dal Volna,
un ex sottomarino nucleare russo che utilizzerà un missile balistico intercontinentale
riconvertito a usi civili.
Sarà un semplice volo sperimentale all'interno dell'orbita terrestre e i dati saranno
controllati sia dai russi che americani e se tutto andrà secondo i piani, entro la fine
dell'anno (in un periodo da ottobre a dicembre) la navicella potrà affrontare un viaggio
verso Marte o Giove.
Cosmos I non è certo quello che si dice la classica navetta spaziale, dalla forma di un
enorme mulino a vento, ha un diametro di 30 metri ed è formato da 8 pannelli triangolari
di 30 metri ciascuno che si spiegano grazie a dei tubi flessibili fissati al centro.
Il "solar sail" si muoverà sfruttando la la cosiddetta "pressione di
radiazione" del Sole che ne aumenterà l' energia e accrescerà l'altitudine
orbitale. La logica deriva da una nota legge fisica, secondo cui una grande superficie di
materiale riflettente, se colpita dalla luce solare comincia ad essere spinta in avanti.
E dato che nello spazio non c'è attrito che possa contrastare il moto di un oggetto, la
vela continuerà ad accumulare velocità, un centimetro dopo l'altro, fino a poter
superare i veicoli spinti dai normali motori chimici. I pannelli serviranno per
direzionarsi nei confronti dell'energia solare, esattamente con la stessa logica delle
barche a vela.
Naturalmente una vela solare, per funzionare, deve prima andare nello spazio, usando
banali ma potenti razzi chimici. Ed ecco spiegato anche l'utilizzo del vecchio sottomarino
nucleare Volna. Il progetto è, dunque, logico, vedremo ad aprile cosa accadrà.
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