21 Marzo 2001 - Ancora su San Marino

La stampa nazionale continua a parlare di S.Marino. Qui di seguito, il pezzo scritto dal nostro Nicola Guarino ed apparso su IlNuovo.it (www.ilnuovo.it). Precisiamo poi che il testo apparso su Repubblica (si veda La Rete 342) e' stato ribattuto da Gildo Persone', che ringraziamo.

"San Marino, convegno sull'universo - Frank Drake, astrofisico padre del progetto Seti per la ricerca di vita nell'universo è ospite del Convegno che si sta svolgendo a San Marino, afferma: "Non siamo soli". di Nicola Guarino - Il convegno sulla vita nell'universo che si è svolto in questi giorni a San Marino, ha avuto il suo epilogo dell'argomento più strano e affascinante: i dischi volanti e i loro occupanti. Sia chiaro, nessuna eccentricità, soltanto scienziati, medici e psicologi convenuti da tutto il mondo per cercare una spiegazione ulteriore al fenomeno degli Ufo. Così il Centro Ufologico nazionale, diretto da Roberto Pinotti ha coordinato gli interessanti interventi partendo da una base scientificamente accurata condizione necessaria per dare a questi studi la meritata credibilità.

Tra gli interventi più importanti quello di Alfredo Lissoni , giornalista milanese che negli ultimi due anni ha indagato su una serie di documenti pervenuti al CUN in cui si cita il ritrovamento da parte dei fascisti di un aeromobile non convenzionale e senza occupanti, recuperato in Lombardia nel '33. " I documenti sono reali, li abbiamo fatti autenticare in tribunale - spiega Lissoni - e retrodatano la fenomenologia ufologica al '33 togliendo di fatto la paternità agli USA che la vantavano dal famoso caso Roswell"- Lissoni ha illustrato poi una serie di disegni effettuati da un progettista aeronautico dell'era fascista sul modello dell'Ufo. "Il mio impegno è ora trovare qualche prova concreta dell'esistenza del disco, che a mio parere è stato trafugato prima dai tedeschi e successivamente caduto in mano alleata", ha concluso Alfredo Lissoni. Presente all'appuntamento anche Carlos Diaz che spiega di essere in contatto con esseri di luce che spesso gli danno la possibilità di farsi fotografare e riprendere dalle telecamere. Effettivamente le prove di Diaz sono sconcertanti, alcune avvalorate dalle indagini degli inquirenti lasciano stupefatti dalla loro genuinità. L'ultimo a parlare è lo studioso ufologico italiano Roberto Pinotti. "Un eventuale notizia sull'esistenza di essere provenienti da altri mondi provocherebbe un collasso culturale senza precedenti, bisognerà quindi essere cauti nella comunicazione di questi eventi il giorno in cui l'evento avverra'"- da buon sociologo Roberto Pinotti continua - " noi ufologi ci impegneremo affinché' il mondo scientifico accetti una realtà dei fatti non convenzionale".

"Non siamo soli", aveva affermato Frank Drake, astrofisico padre del progetto Seti per la ricerca di vita nell'universo all'apertura dei lavori. "Grazie a un nuovo sistema di microantenne riusciremo in futuro ad ascoltare meglio le voci delle altre civiltà", aveva spiegato Drake . E alla fine di questi due giorni ci sembra più vero".

E sul Giornale (scaricato da www.ufonet.it): "I "dischi volanti" non sono ancora atterrati davanti a ragguardevole nugolo di scienziati riuniti per dare il benvenuto agli alieni e confermare all'umanità che in questo caso ci crederebbe a occhi chiusi - che gli extraterrestri sono arrivati da un pezzo sulla Terra, non importa da quale pianeta, con quale mezzo e attraverso quale manipolazione dello spazio-tempo. Ma scienziati e studiosi di discipline diverse, per i quali il termine Ufo è ancora tabù, non disdegnano di ammettere che in altre regioni dell'universo possano essersi sviluppate civiltà intelligenti e di promuovere ricerche di questo tipo. Tanto da partecipare, senza le resistenze che si verificavano fino a qualche anno addietro, a convegni organizzati dal Centro Ufologico Nazionale, purché il tema non riguardi i famigerati "dischi volanti" ma la ricerca della vita nel cosmo. Ed ecco allora che esponenti di primo piano del Consiglio nazionale delle ricerche (Cristiano Batalli Cosmovici, Stelio Montebugnoli, Jader Monari) si sono ritrovati ieri a San Marino per discutere pubblicamente, assieme ad astronomi, astrofisici, fisici e filosofi, su "Intelligenze extraterrestri e frontiere della bioastronomia e del Seti" (Search for extra-terrestrial intelligence, ricerca di intelligenze extraterrestri). Il Cnr ha infatti da tempo messo a disposizione del Seti (a suo tempo varato dalla Nasa e poi condotto con finanziamenti privati, tra cui quelli provenienti dalla Microsoft di Bill Gates) gli impianti dell'Istituto di radioastronomia di Medicina (Bologna), dove recentemente è stato anche promosso il progetto tutto italiano Italsel teso non già a captare segnali intelligenti dallo spazio ma a individuare i pianeti che possono ospitare la vita. Gli ufologi sono però ancora lontani dal vedere impegnato il Consiglio nazionale delle ricerche sul fronte del fenomeno dei "dischi volanti" (ci provò senza successo Giovanni Spadolini in qualità di ministro della Difesa), anche se alcuni suoi esponenti, come Cristiano Batalli Cosmovici, non si negano al confronto in trasmissioni televisive e non hanno temuto di venire confusi con gli ufologi 1'estate scorsa quando hanno organizzato una spedizione in Norvegia, a Hessdalen, per studiare con apposite apparecchiature fenomeni ritenuti da più parti ufologici e che invece, per il Consiglio nazionale delle ricerche, sono da attribuirsi a cause fisiche di origine terrestre ancorché di natura sconosciuta. Per tale spedizione, il Cnr ha registrato nella sua contabilità una spesa di cinque milioni di lire, ma il progetto di studio, che prevede una seconda missione nella prossima estate, verrà finanziato con fondi privati. A sentire gli ufologi, è da anni che a Hessdalen si verificano frequentemente fenomeni di carattere ufologico tali da attirare sul posto ricercatori di diverse parti del mondo finanziati da università: la sua straordinarietà sta nel fatto che gli oggetti volanti apparsi, la cui presenza viene filmata e registrata dalle apparecchiature, interagiscono con gli stessi operatori, rispondendo a segnali luminosi e quant'altro. Lo stesso fenomeno e' stato riscontrato in altre parti del mondo, in Italia in particolare a Cuasso al Monte, in provincia di Varese, dove sono state riprese a suo tempo immagini di oggetti luminosi del tutto simili a quelle fotografate a Hessdalen. Se fosse possibile condensare in una sola dichiarazione le conclusioni del congresso di San Marino, organizzato da sempre dal sociologo fiorentino Roberto Pinotti, presidente del Centro ufologico nazionale, ci si potrebbe riferire a quanto sostenuto dal professor Federico di Trocchio, storico della scienza all'Università di Lecce, che ha partecipato alla seconda parte del simposio sul tema "Ufo, informazione e opinione pubblica". Il docente, dopo aver sottolineato la liceità dell'ufologia come studio, ha spiegato infatti che la scienza spesso il problema in presenza di interferenze di militari e servizi segreti che, per ragioni loro, hanno la tendenza a occultare parte dei dati. Il che inquinerebbe il tutto e non consentirebbe di disporre pienamente degli elementi necessari, giustificando quindi in parte l'atteggiamento non positivo degli scienziati sulla questione. Sennonché, come hanno fatto altre Nazioni, tra cui l'Inghilterra (a San Marino era presente un portavoce del Dipartimento della Difesa britannico), anche l'Aeronautica militare italiana, intervenendo per la prima volta lo scorso anno a San Marino, ha confermato pubblicamente, attraverso una relazione dell'allora colonnello Aldo Olivero (oggi generale) che ben 215 rapporti di "incontri ravvicinati" in quota da parte di aerei con oggetti volanti sconosciuti non hanno trovato una spiegazione convenzionale sufficiente. "Se il fenomeno dovesse rappresentare un pericolo per la sicurezza nazionale - aveva dichiarato l'alto ufficiale al Giornale - sarebbe nostro dovere segnalarlo ai vertici istituzionali per le iniziative del caso". Tra gli episodi più clamorosi che hanno visto un pilota militare alle prese con un Ufo, quello del maresciallo Giancarlo Cecconi che il 18 giugno del 1979 scatto dal suo caccia un'ottantina di foto a un oggetto sigariforme fermo nel cielo di Treviso".

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CUSI - Centro Ufologico della Svizzera Italiana