15 Aprile 2001 - Non un Big Bang, ma un Big Boom

Nuova teoria per l'origine dell'universo

SPAZIO (CNN) -- Non un Big Bang, ma una grande scontro tra un universo e un altro: è la nuova teoria per spiegare l'origine dell'universo fisico elaborata da alcuni scienziati dell'università di Princeton, nel New Jersey.

A differenza del vecchio modello cosmologico del Big bang, la "Grande collisione" suppone che il tempo e lo spazio esistessero molto tempo prima che il nostro universo prendesse forma fisica. Secondo la teoria esposta da questi scienziati, all'origine l'universo era un vuoto tridimensionale in uno spazio più grande. Quest'universo venne attratto da un altro universo simile, con il quale, dopo essersi allineato, entrò in collisione. "L'universo era calmo, vuoto. Un'attrazione debole, molto lentamente, lo ha messo assieme (a un altro), provocando una collisione che ha dato origine a particelle e a energia", spiega Paul Steinhardt, uno dei ricercatori.

Spiega più del Big Bang
Il fisico dell'Università di Princeton, assieme ai suoi colleghi, sostiene che la teoria, che rimane pur sempre solo un tentativo di motivare l'origine dell'universo, spiega diverse caratteristiche dell'universo meglio di quanto non faccia la teoria del Big Bang. Alcune recenti osservazioni delle radiazioni di fondo (resti dei primi momenti di vita dell'universo) alle estremità del cosmo, rivelano un sorprendente omogeneità in tutte le direzioni. "I lati opposti dell'Universo non hanno avuto tempo sufficiente per comunicare l'uno con l'altro. Eppure, dalle osservazioni noi rileviamo che l'universo è straordinariamente omogeneo", afferma Steinhardt. E' un po', per capirci, come se due cuochi ai lati opposti della Terra, preparassero per caso esattamente lo stesso piatto. "Penseremmo che hanno imbrogliato e si sono messi d'accordo", spiega lo scienziato.

La Grande collisione, in qualche modo, avrebbe invece creato quasi istantaneamente l'energia e la materia in tutte le regioni dell'universo. "Al momento dello scontro, l'energia del movimenti si trasforma in materia e radiazione" spiega un altro ricercatore, Justin Khuory, sempre di Princeton. Oltre a essere in grado di spiegare la consistenza e l'uniformità dell'universo, il nuovo modello tiene anche conto delle deboli increspature presenti nella struttura cosmica che ha creato la materia e l'energia, spiegano i ricercatori. Inoltre, la nuova teoria fornisce anche una spiegazione per l'assenza delle particelle supermassive conosciute come 'monopli', che l'intenso nucleo del primordiale Big bang dovrebbe aver prodotto in grande quantità. "Con questo modello, la temperatura a cui si può scaldare l'universo è finita. Non vengono mai raggiunte densità infinite come nel modello del Big Bang", dice Khoury.

Collisione o gonfiamento?
Il nuovo modello si ispira molto alla teoria dello spago, un spiegazione sempre più popolare per la composizione subatomica di tutte le particelle conosciute. Ma fa concorrenza alla cosiddetta teoria del 'gonfiamento', che propone un periodo di espansione esponenziale dell'universo subito dopo il Big Bang. Steinhardt ammette che quest'ultima teoria è in grado di dare una spiegazione all'universo conosciuto tanto quanto quella della Grande collisione. E può ben dirlo, dato che negli anni '80 ha contribuito a creare il modello del gonfiamento: "Dal momento che ho lavorato su entrambe le teorie, penso che siano entrambe interessanti e che abbiano entrambe la possibilità di essere corrette", afferma.

Le osservazioni programmate per i prossimi anni delle onde gravitazionali nell'universo, spiega il ricercatore, potrebbero determinare quale delle due è giusta.

Lo studio è stato inviato alla rivista Physical Review D.

Fonte: TiscaliNet Canale Scienza

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