31 Maggio 2001 - Anche i buchi neri ruotano su se stessi.

Era solo un sospetto, ora sono arrivate le prove. Anche i buchi neri, come i pianeti, le stelle e le galassie, possono ruotare vorticosamente su sé stessi. Il merito della scoperta va ad un gruppo di astronomi americani e al telescopio orbitante Rossi X-ray Timing Explorer (Rxte).

L’Rtxe è un satellite in grado di rilevare i raggi X provenienti dalla spazio profondo. Un gran numero di oggetti può essere oggetto d’indagine di questo telescopio: i buchi neri, le stelle al neutrone, i pulsar. Insomma, tutto ciò che rappresenta una fonte di energia nello spazio.

Grazie al Rxte, gli astronomi sono riusciti a raccogliere molte informazioni su come la gravità funziona vicino ai buchi neri, come i pulsars sono influenzati dalla massa che si trasferisce da una stella all'altra e come i motori giganti delle galassie distanti sono alimentati. Il trucco sta tutto nella sincronizzazione, ossia nella capacità di osservare i cambiamenti della luminosità dei raggi X che si presentano in ogni microsecondo.

Lanciato in orbita il 30 dicembre 1995, l’Rxte è stato, finora, di grande aiuto per la comprensione dei misteri dello spazio. Negli ultimi tempi il telescopio aveva individuato un curioso oggetto distante dalla Terra 10 mila anni luce. Si trattava di un microquasar, ovvero un buco nero che sta attirando a sé enormi quantità di materia. Oggetti come questo sono intense sorgenti di radiazione X e non poteva sfuggire agli strumenti del Rossi Explorer.

Solo che in questa occasione c'era qualcosa di diverso. L'emissione ricordava poco quella degli altri buchi neri conosciuti, piuttosto assomigliava a quella prodotta da stelle in veloce rotazione. Come mai? La spiegazione l'hanno trovata i ricercatori americani dopo aver analizzato tutti i dati raccolti: il buco nero sta ruotando su sé stesso. E a chi si chiede perché ciò avvenga, gli stessi ricercatori rispondono che forse non c'é bisogno di ricorrere a teorie complicate. In fondo questi oggetti nascono dal collasso gravitazionale di grandi stelle rotanti. Non potrebbe allora essere che abbiano mantenuto parte di questa rotazione?

Fonte: TiscaliNet Canale Scienza

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