25 Giugno 2001 - Virgo, l'antenna per le onde gravitazionali

Apparecchiature costate 200 miliardi di lire

In occasione dei 50 anni dell’Infn (l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) è stata presentata, a Pisa, Virgo, la super antenna da ultimissima generazione, costituita da due tubi a vuoto lunghi 3 km, ortogonali tra loro in cui vengono riflessi dei raggi laser. Un’antenna nata da una collaborazione tra lo stesso istituto di fisica e il Cnrs (Centre Nationale de la Recherche Scientifique) francese.

Si tratta di un’apparecchiatura dal costo globale di circa 200 miliardi di lire, che inizierà le sue ricerche dalla fine del 2002 e che, con molte probabilità sarà in grado di fornire la soluzione per uno degli enigmi non ancora sperimentalmente dimostrati delle teoria della relatività generale di Albert Einstein: ossia il funzionamento delle onde gravitazionali, con una precisione che consentirà di apprezzare spostamenti un miliardo di volte più piccoli di un atomo.

"Virgo - ha detto il responsabile del progetto Adalberto Giazotto - è una macchina ai confini della tecnologia. Basti immaginare che deve essere in grado di stimare movimenti indotti dalle ipotizzate onde gravitazionali separandole da una serie di fattori di disturbo quasi tutti più forti delle onde stesse, a cominciare dai microsismi del terreno. Le onde gravitazionali sono delle perturbazioni dello spazio-tempo previste dalla relatività generale di Einstein che si propagano alla velocità della luce. Fra le possibili sorgenti di onde gravitazionali vi sono le esplosioni di supernove, la rotazione veloce di stelle doppie, l'interazione fra buchi neri e lo stesso big bang”.

"La difficoltà di osservazione delle onde gravitazionali - prosegue ancora il responsabile di Virgo - consiste nel fatto che, al loro passaggio, le deformazioni subite dagli oggetti sono così infinitesimali da non poter essere rilevate nemmeno dai più sensibili strumenti di misura. Al contrario delle onde elettromagnetiche, quelle gravitazionali non interferiscono praticamente con nulla.

Nell'esperimento Virgo, il fascio di un laser ad infrarossi viene diviso in due, immesso nei tubi a vuoto lunghi 3 chilometri adagiati nella campagna pisana, e fatto riflettere avanti e indietro per 50 volte da specchi di 35 centimetri di diametro posti alle estremità fino a far compiere un percorso di circa 150 km prima di essere inviati ad un rivelatore. Su quest'ultimo, a causa dell'interferenza fra i due fasci si dovrebbe generare una frangia oscura.

Basta una minima deformazione indotta da un'onda gravitazionale in uno dei due percorsi per generare una variazione di luce. La precisione del sistema consente di apprezzare negli specchi spostamenti un miliardo di volte più piccoli di un atomo, eliminando allo stesso tempo qualsiasi vibrazione di altra natura. Analoghi esperimenti sono in preparazione in Usa (LIGO, Laser Interferometer for Gravitational wawe Observatory), in Germania e in Giappone, ma lo strumento di Cascina dispone di una tecnologia che è almeno 6-7 anni avanti a tutti gli altri".

Fonte: TiscaliNet Canale Scienza

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