3 Luglio 2001 - Scoperto un nuovo mondo.

Ricoperto di ghiaccio, si chiama "2001 KX76"

Il nostro sistema solare si arricchisce di un nuovo abitante: si tratta di "2001 KX76". Secondo gli astronomi, questo corpo celeste, coperto di ghiaccio, è abbastanza grande per poter essere chiamato "mondo". È infatti più grande dell'asteroide Cerere, che orbita tra Marte e Giove ed ha un diametro di 913 km, e più grande di Caronte, il maggiore satellite di Plutone, che ha un diametro di circa 1.200 km.

Si tratta comunque di uno dei più grandi oggetti, esclusi gli stessi pianeti, che orbitano intorno al Sole. A rendere nota la scoperta, avvenuta lo scorso 22 maggio dall'Osservatorio di Cerro Totolo in Cile, è l'astronomo Lawrence Wasserman, dell'osservatorio statunitense di Lowell (in Arizona), durante un'intervista alla Bbc News Online.

"Ciò che abbiamo visto potrebbe essere solo la punta dell'iceberg", ha dichiarato Wasserman, che ha partecipato alla scoperta di "2001 KX76". "Quando l'abbiamo visto, abbiamo scritto "wow" sull'immagine. Sapevamo immediatamente che si trattava di un oggetto molto grande". Avvistato nel corso di un progetto della Nasa per la ricerca di nuovi corpi celesti vicino a Plutone, "2001 KX76" ha un diametro di quasi 1.300 km. Di colore rossastro, ruota attorno al Sole oltre l'orbita di Nettuno, nella cosiddetta Cintura di Kuiper, una regione a forma discoidale distante fra le 30 e le 100 Unità astronomiche dal Sole (una Unità astronomica equivale a 149.597.870 km).

Secondo i dettagli rivelati dagli astronomi, "2001 KX76" si trova ora a circa 6,4 miliardi di km dal Sole e la sua orbita è inclinata di circa 20 gradi rispetto ai principali pianeti del sistema solare. Non è stato ancora possibile, invece, delineare con certezza la forma della sua orbita. Dal 1992 a oggi, nella cintura di Kuiper sono stati scoperti oltre 400 corpi celesti, detti "Kuiper-Belt Objects" e conosciuti anche col nome di "nani di ghiaccio" ("Ice Dwarfs").

"Abbiamo tutte le ragioni per credere che esistano oggetti di dimensioni uguali o superiori a quella di Plutone", ha sottolineato Wasserman. "Ci stiamo avvicinando a Plutone - ha continuato il professor David Jewitt, dell'Università delle Hawaii - prima o poi scopriremo Plutone 2, Plutone 3 e via dicendo".

Fonte: TiscaliNet Canale Scienza

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