25 Agosto 2001 - La "navicella a vela" andrà in orbita

Una "vela" di Cosmos I - dal sito della Planetay Society

È ufficiale: "Cosmos I", la prima navicella a vela in grado di solcare le vie dello spazio sfruttando il vento solare, continuerà a cavalcare il sogno. Lo ha rimarcato Louis Friedman, direttore della Planetary Society, il gruppo internazionale di astrofili che ha sponsorizzato la missione. Non solo il progetto non verrà abbandonato ma "il prossimo volo della vela solare sarà un test in orbita, con un veicolo a otto eliche". Un volo che si terrà all’inizio del 2002.

Sembrava tutto finito dopo l’ultimo test di luglio trasformatosi in un disastroso flop, quando Cosmos I a pochi istanti dal lancio esplose inesorabilmente sotto gli occhi di tutti. Un flop di dimensioni stratosferiche, visto che il progetto ha visto impegnati più di 8 miliardi di lire oltre ad anni di lavoro.

Ma, come affermano i responsabili del progetto, dal Babakin Space Center vicino a Mosca in Russia, il fallimento di luglio sembra dovuto a problemi di software e non a disguidi tecnici. "'L’errore che si è verificato - sottolinea Viacheslav Danyelkin, direttore dell'Ufficio che si è occupato del missile di lancio - non ha niente a che fare con il veicolo spaziale non essere sufficiente per poter spingere il vascello spaziale.

Nato da una collaborazione tra americani e sovietici, grazie all’operato dell’ex astronomo della Nasa Carl Sagan, Cosmos I è un vero e proprio vascello spaziale. Creato da un riadattamento di un missile intercontinentale sovietico ICBM, il veicolo ha un diametro di 30 metri, 8 pale triangolari e un peso di 40 chilogrammi. Secondo il progetto dei costruttori, la sonda dovrebbe essere in grado di viaggiare fino a Giove senza consumare nessun tipo di combustibile e producendo solo un lieve fruscio.

Tutto questo grazie alle apposite "vele" dotate di skipper automatico, in grado di orientare i pannelli in maniera da sfruttare sempre al meglio la spinta della luce. E dato che nello spazio non c'è attrito che possa contrastare il moto di un oggetto, la vela continuerà ad accumulare velocità, un centimetro dopo l'altro, fino a poter superare i veicoli spinti dai normali motori chimici. I pannelli serviranno per direzionarsi nei confronti dell’energia solare, esattamente con la stessa logica delle barche a vela.

Fonte: TiscaliNet Canale Scienza

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