11 Settembre 2001 - Nuovi segni di vita da Marte

Immagini catturano tracce di licheni

Analizzando 60 mila foto scattate dalla sonda Mars Global Surveyor, la navetta della Nasa che ha lasciato la Terra il 20 novembre del 1996 alla volta di Marte e che, da quel momento, è attorno all’orbita del quarto pianeta del sistema solare per raccogliere dati, un’equipe di scienziati ungheresi ha annunciato in una conferenza stampa a Budapest di aver scoperto segni di vita nel Pianeta Rosso.

Andres Horvath (direttore del Planetario di Budapest), Tibor Ganti (scienziato che si dedica a ricerche su forme di vita estrema) e Eors Szathmary (biologo evoluzionista), questi i tre scopritori che ritengono di avere individuato nei crateri innevati dell'emisfero meridionale marziano alcune migliaia di macchie scure, simili a organismi della famiglia dei licheni che vivono vicino al Polo Sud terrestre. I risultati della ricerca, hanno detto, sono ora sotto l’attento esame dell'Agenzia spaziale europea (Esa) per le prossime fasi del programma "Mars Express".

Continuano, dunque, imperterriti i tentativi di dimostrare che c’è vita nello spazio. Soprattuto nell'ultimo periodo, le segnalazioni sono cresciute tantissimo. Merito sicuramente della tecnologia che ha permesso di oltrepassare limiti fino a poco tempo fa insuperabili.

Innanzitutto, il 27 febbraio scorso, quando la Nasa, l’Ente Spaziale Americano, stupì il mondo confermando la possibilità della presenza di vita su Marte , dopo che un’equipe di ricercatori di tutto il mondo aveva effettuato diversi studi su dei frammenti del meteorite Allen Hill 84001 ritrovato in Antartide e proveniente dal pianeta rosso.

Poi, a marzo, fu la volta di alcune immagini del Mars Global Surveyor, che identificarono sul Pianeta Rosso due vulcani, probabilmente, ancora attivi. Vulcani la cui opera trasformò il ghiaccio in acqua che è l’elemento base per ogni genere di vita. A questa scoperta si aggiunse, poi, la ricerca di alcuni studiosi dell'Università "Federico II" di Napoli che, in collaborazione con l'Istituto Geomare-Sud del Cnr, scoprirono e analizzarono alcuni batteri extraterrestri.

Insomma, l'attività degli scienziati continua senza sosta. Prove e ritrovamenti, come i tasselli di un mosaico infinito, stanno ormai raggiungendo un numero considerevole di casi. Il disegno finale è ancora estremamente sfuocato, lo scetticismo sembra ancora avere il sopravvento, ma si sa, Roma non fu costruita in un giorno.

Fonte: TiscaliNet Canale Scienza

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