20 Settembre 2001 - Online l'incontro tra sonda e cometa

L'astro "Borrelly" nel mirino di Deep Space 1

La cometa "Borrelly" osservata nel 1995. Foto H. Mikuz

Un eccezionale evento astronomico potrebbe ripetersi per la seconda volta nella storia: una cometa chiamata Borrelly verrà intercettata dalla sonda della Nasa "Deep Space 1" e sarà quindi possibile osservarla da vicino. L'impresa, tuttavia, si preannuncia a dir poco ardua: il robot infatti ha perso il sistema di puntamento, ovvero la sua bussola, l'11 novembre dello scorso anno.

Per orientarsi durante il movimento adesso "Deep Space 1" possiede un solo "occhio" e di volta in volta dovrà decidere se puntarlo verso la sua stella- guida, che lo aiuta a tenere la rotta, o verso la cometa che si intende osservare. Se tutto va bene, alle 00.30 del 23 settembre la sonda si tufferà nella coda di Borrelly alla velocità di 16 Km al secondo e a 2000 chilometri dal nucleo dell'astro e a 230 milioni di chilometri dalla Terra.

Ma la cometa stessa rappresenta una minaccia per il delicatissimo strumento, dal momento che anche un solo granello di polvere potrebbe danneggiarlo gravemente. "E in una situazione tanto infernale, bombardato da migliaia di particelle, avvolto da raffiche di gas, Deep Space 1 annuserà, guarderà e ascolterà con i suoi strumenti ciò che succede sul nucleo dell'astro" commenta Marc Rayman, direttore della missione al Jet Propulsion Laboratory della Nasa.

L'incontro lo potremo seguire quasi in diretta sulla rete Internet (www. jpl.nasa.gov), dal momento che la sonda è dotata di una telecamera che trasmetterà i primi piani di Borrelly, messi in rete e visibili a tutti solamente pochi minuti dopo la ripresa. L'obiettivo principale di questa missione è raccogliere le immagini in bianco e nero e all'infrarosso del nucleo della cometa. Di questa sarà importante conoscere le caratteristiche della superficie, mentre appositi strumenti analizzeranno i gas e gli effetti provocati su di essi dal vento solare.

Delle comete si sa che sono formate da un nucleo di "ghiaccio sporco" del diametro variabile da 5 a 50 chilometri di diametro, che tende a sciogliersi in prossimità del Sole, dando vita alla lunga coda. Prima d'ora solo la sonda Giotto, dell'Esa (l'Agenzia Spaziale Europea), si era avvicinata al nucleo della cometa di Halley, sfiorandolo, nel 1986, da una distanza di appena 600 chilometri.

Borrelly fu scoperta casualmente nel 1904 dall'astronomo Alphonse Borrelly, che la vide tra le stelle mentre da Marsiglia compiva una ricognizione del cielo. L'astro caudato passa accanto al Sole ogni sette anni, ma è piuttosto "discreto", ovvero non è visibile ad occhio nudo come le altre compagne più celebri: Hale-Bopp e Hyakutake. "Ma ha il merito di essere - dice Marc Rayman - una delle comete più attive e quindi interessanti per noi scienziati".

Fonte: TiscaliNet Canale Scienza

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