7 Novembre 2001 - Un radiotelescopio in Sardegna
Sarà completato nel 2004
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Un radiotelescopio del New
Mexico -foto photo.net- |
Un'antenna di 72 metri, un peso di 2500 tonnellate e una parabola di 64 metri di
diametro: è questo il Sardinia Radio Telescope (Srt), lo strumento per "ascoltare il
suono del cielo" più grande d'Europa. Verrà costruito in Sardegna, sul sito di
"Pranu sanguini", nel comune di San Basilio (Cagliari). Ingrandisci l'immagine a
lato. Il progetto Srt è stato presentato nel corso di un congresso internazionale che ha
riunito a Cagliari alcuni dei maggiori esperti mondiali di radioastronomia e che si
chiuderà venerdì 9 novembre con un incontro, aperto al pubblico, con l'astronauta
Umberto Guidoni.
Il progetto della "grande antenna", con un costo totale di 100 miliardi di lire,
è stato eseguito da una società statunitense e finanziato dal Cnr (grazie ai 59 miliardi
stanziati dal Cipe attraverso la legge 488/92), Regione sarda (10 miliardi e 630 milioni)
e Asi (Agenzia Spaziale italiana), che ha contribuito con 6 miliardi e mezzo per il
progetto esecutivo dell'antenna. Srt sarà formato da un mosaico di più di mille pannelli
metallici controllabili attivamente: potranno essere apportate in tempo reale le
correzioni con un PC dovute alle deformazioni causate dal vento, dalla temperatura e dalla
gravità.
Il suo puntamento in cielo sarà controllato con dei misuratori di distanza a sistema
laser. La capacità di ricevere segnali radio compresi fra 300 Mhz e 100 Ghz renderanno
Srt il radiotelescopio più efficiente d'Europa. La scelta del luogo dove installare
l'antenna è caduta in una zona della provincia di Cagliari che dava garanzia di un
assoluto "silenzio radio". Nel raggio di 3 km, infatti, non soltanto non devono
esserci altre antenne, ma neanche strade dove le candele dei motori delle auto di
passaggio possano interferire. Secondo i piani dei progettisti, sarà pronta per la fine
del 2004. "Srt - ha detto il direttore dell'Osservatorio Astronomico di Cagliari,
Flavio Fusi Pecci - nasce per soddisfare le richieste della comunità astronomica e
spaziale internazionale".
Il progetto ha quattro scopi: studio della radioastronomia (sistema solare, stelle,
galassie, buchi neri, ecc.); studio della geodinamica (movimento delle zolle, moti
sismici, studio del moto di rotazione della Terra); controllo di sonde interplanetarie
(acquisizione di segnali dai satelliti); studio e verifica delle teorie generali di
fisica, con esperimenti di relatività einsteniana. "Se dovessero essere rispettati i
tempi di installazione - ha concluso il direttore dell'Osservatorio Astronomico di
Cagliari, Flavio Fusi Pecci - Srt potrebbe essere inaugurata nel dicembre del 2004 con la
ricezione di segnali da Titano, uno dei satelliti di Saturno più simili alla Terra, meta
della sonda Cassini, lanciata nel 1997".
Fonte: TiscaliNet
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