14 Dicembre 2001 - Giallo, rosso, nero e verde: la luna di Giove è coloratissima

Le nuove immagini di Io riprese da Galileo

I colori brillanti del cratere vulcanico derivano dalla combinazione della lava con i materiali di superficie

SAN FRANCISCO (CNN) -- Giallo, rosso, nero e verde: una pioggia di colori adorna la superficie di Io, una delle lune di Giove. Le ultime foto scattate da Galileo, la navicella spaziale della Nasa, mostrano con particolare precisione il cratere vulcanico Tupan Patera, che prende il nome dal dio brasiliano del fulmine. Le immagini ad alta definizione catturate dalla navicella mostrano una superficie brillante e molto colorata. Il cratere vulcanico, formato da lava sciolta, ha un diametro di 76 chilometri.

Altre immagini riprese da Galileo ritraggono la montagna Tohil, alta 5.400 chilometri. Io è uno dei corpi celesti del sistema solare in cui l'attività vulcanica è più elevata. I vulcani osservati sulla superficie di Io non sono molto alti, mentre nelle immagini appaiono picchi di notevole altezza, di origine non vulcanica.

Orbitando attorno a Io, Galileo ha potuto confermare che i potenti campi magnetici intorno alla luna sono provocati da quelli di Giove, ha detto Margaret Kivelson dell'Università della California. Gli scienziati sospettavano già da tempo che Io non avesse un campo magnetico proprio, come accade per Marte, Venere e la luna della terra.

La montagna Tohil su Io

Fra le quattro lune maggiori di Giove, Io è quella più interna e venne scoperta da Galileo nel 1610. L'attrazione gravitazionale esercitata da Giove si riversa con regolarità su Io, riscaldandola e provocandone l'intensa attività vulcanica. Secondo gli scienziati della Nasa, sulla superficie di Io - leggermente più grande rispetto alla luna della terra - ci sono almeno 300 vulcani.

La navicella Galileo venne lanciata in orbita nel 1989 e raggiunse Giove nel 1995. Continuerà a orbitare intorno al pianeta fino a settembre del 2003, quando terminerà la propria missione e verrà fatta precipitare nella densa atmosfera del pianeta.

 

Fonte: CNN Italia.it / tecnologia & scienze

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