23 Gennaio 2002 - Atlantide era nello Yucatan.

Ritrovamento a 700 m di profondità

Rovine Maya nella penisola dello Yucatan.

Un gruppo di ricercatori canadesi guidato dall’ingegnere oceanico sovietico Pauline Zelisky, ha scoperto nel canale dello Yucatan, in prossimità dell’isola di Cuba, a circa 700 metri di profondità, un’estesa piana di terra con forme che ricordano piramidi e strade e costruzioni risalenti al periodo preclassico. Immediata è stata l’associazione di idee nella testa di tutti gli studiosi: si tratta di Atlantide, il continente sommerso.

Torto o ragione, chissà? Atlantide ha sempre affascinato gli scienziati di ogni tempo. Si tratta di un fascino misterioso, proprio di ogni fenomeno che non si può spiegare. Allo stato attuale, l’unica testimonianza del continente di Atlantide (il cui nome deriva da Atlante, il mitico gigante che reggeva il Mondo sulle spalle e che governava l'oceano) arriva direttamente dalle parole dotte di uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi, Platone.

Il filosofo di Atene dedicò, infatti, ben due dialoghi al continente scomparso. Nel Timeo, l’isola fu descritta al legislatore ateniese Solone da un sacerdote egizio come una terra più grande dell’Asia Minore e della Libia messe insieme. Centro di una fiorente civiltà risalente all'incirca al X millennio a.C., Atlantide aveva conquistato tutti i popoli del Mediterraneo tranne gli ateniesi. Mentre nel dialogo Crizia, invece, Platone descrive Atlantide come una comunità utopistica.

La scoperta nel canale dello Yucatan, avvenuta la scorsa estate, avvalorerebbe le ipotesi finora sostenute da Andrew Collins, studioso di civiltà antiche e da Emilio Spedicato, docente dell'università di Pisa. “Abbiamo le prove - ha dichiarato Collins - che l'area tra Cuba e le Bahamas è stata inondata e colpita da comete e asteroidi, probabilmente nel periodo che descrive Platone. Dunque ritengo che Atlantide si trovasse non distante dall'isola più grande dei Carabi.

Lo Yucatan.

In verità, prove inconfutabili che dimostrano o meno l’esistenza del continente scomparso non sono mai esistite. La tradizione popolare, le fantasie e le teorie strampalate hanno fatto il resto e, oggi, Atlantide è diventata leggenda.

Inutile dire che sono diverse le correnti di pensiero che gravitano attorno alla verità. Ammesso che sia esistita, dove si trovava Atlantide? Platone parla delle Colonne d’Ercole, ossia come gli antichi Greci chiamavano i due promontori dello stretto di Gibilterra, ma i dubbi rimangono. Una corrente di pensiero, composta da alcuni oceanografi, ha avanzato l’ipotesi che un tempo Atlantide fosse l’isola greca di Thira, nel mar Egeo, sepolta da un’eruzione vulcanica verso il 1500 a.C.

Un’altra corrente, per lo più composta da studiosi russi, afferma che Atlantide sarebbe stato un vero e proprio ponte fra due mondi. Infatti, secondo queste teorie, dove oggi si trovano gli oceani, un tempo potevano esserci ampi lembi di terraferma in seguito inabissatisi. Una tesi quest’ultima collegata all’enigma degli elefanti. È lo stesso Platone a parlare dei pachidermi ad Atlantide. Nel mondo antico questa specie non esisteva, mentre compare più tardi in Africa. In che modo è avvenuta questa migrazione? Forse attraverso ponti di terra nell’Atlantico?

Fonte: TiscaliNet Canale Scienza

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