Esiste una probabilità su
9.300 che, nell’anno 2049, un asteroide dal diametro di circa 1 km possa impattare
contro il nostro pianeta. Scoperto il 7 febbraio scorso, il corpo celeste (denominato 2002
CU11) rappresenta secondo gli specialisti il caso più notevole che sia stato rilevato
finora da ricercatori che si occupano di studiare questi "Near Earth Objects". I calcoli della possibile collisione, in base ai dati orbitali resi noti dal Minor Planet Center, sono stati fatti dal centro NEODyS dell'Università di Pisa e concordano con quelli elaborati dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa. Sono stati più precisamente gli ultimi calcoli, basati sull’osservazione del 23 marzo scorso, che hanno confermato l'esistenza di un rischio impatto, in particolare per l'anno 2049.
"La magnitudine assoluta di 2002 CU11 - sottolineano i ricercatori - é di 18,3 (la magnitudine assoluta corrisponde alla magnitudine apparente che l'astro avrebbe se fosse posto alla distanza di 10 parsec dalla Terra, mentre quella apparente è la grandezza usata in astronomia per caratterizzare lo splendore di un astro; è una quantità che aumenta al diminuire della luminosità). Quindi, tenendo conto della densità dell'asteroide e le proprietà orbitali all'intersezione con la Terra, la stima dell'energia che verrebbe rilasciata in caso di impatto è di 53.000 megaton (cioé 53 miliardi di tonnellate di tritolo)".
Fonte: TiscaliNet Canale Scienza