3 Giugno 2002 - La geologia di Io.
Osservato un pennacchio vulcanico che si innalza fino a 500 chilometri dalla
superficie
Torrance Johnson, del Jet Propulsion Laboratory, ricercatore coinvolto nella missione
Galileo, inizia spesso le sue presentazioni con un po' di storia. Lo studio di Io, vecchio
ormai di 400 anni, iniziò ovviamente con Galileo Galilei, le cui osservazioni delle
grandi lune di Giove rappresentarono la prima scoperta di nuovi mondi fin dai tempi
dell'antichità. Più tardi, i movimenti di Io e degli altri satelliti fornirono a Ole
Römer un metodo per ottenere la prima buona stima della velocità della luce. Questa
settimana Johnson ha presentato, durante il congresso della American Geophysical Society,
i risultati delle ultime osservazioni di Io da parte della sonda Galileo. Durante il suo
ultimo incontro con Io, il sesto, la Galileo ha identificato ben tredici nuovi vulcani e
varie aree vulcaniche nei pressi del polo nord. Elisabeth Turtle ha riferito invece
l'osservazione del più grande pennacchio vulcanico mai osservato che, innalzandosi fino a
500 chilometri dalla superficie, ha dato origine a un'atmosfera temporanea. Altre immagini
ad alta risoluzione hanno mostrato numerosi particolari che fanno pensare che l'attività
tettonica di Io sia verticale e non, come sulla Terra, orizzontale. Non ci sono
continenti, su Io, la lava emerge, solidifica e si accumula su colate precedenti. Quando
questi accumuli diventano troppo alti, la loro sommità può franare o, forse, l'intera
struttura può capovolgersi, creando montagne e facendo emergere altra lava.
Fonte: Le scienze Online
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