26 Giugno 2002 - Getti di molecole d'acqua da una stella.

La scoperta potrebbe aiutare a risolvere alcuni misteri riguardanti la formazione delle nebulose planetarie

Un gruppo di astronomi giapponesi e inglesi ha scoperto una stella che emette nello spazio due getti di molecole d'acqua attorcigliati su se stessi dalla sua rotazione. La scoperta, effettuata con i radiotelescopi del Very Long Basleine Array (VLBA), potrebbe aiutare a risolvere alcuni misteri riguardanti la formazione delle nebulose planetarie.
La stella in questione si chiama W43A e si trova a circa 8500 anni luce da noi in direzione della costellazione dell'Aquila. Si tratta di una stella molto vecchia che ha probabilmente raggiunto la fine della sua vita normale e sta per formare una nebulosa planetaria, un guscio di gas resi brillanti dalla radiazione emessa durante il collasso gravitazionale.
"Un primo mistero a proposito delle nebulose planetarie è che molte non sono sferiche, anche se lo era la stella da cui sono state emesse," dice Philip Diamond, dell'Università di Manchester. "I getti di molecole d'acqua che abbiamo scoperto provenire da questa stella potrebbero essere uno dei meccanismi che producono le strutture che osserviamo in molte nebulose planetarie."
Le nebulose planetarie, che sono spesso visibili anche con telescopi amatoriali, sono state studiate per decenni dagli astronomi, che ne hanno scoperte per ora circa 1600. Alcune sono sferiche, ma la maggior parte mostra una varietà di forme intricate e spesso affascinanti."
"Il problema è capire come si passa da una stella sferica a una nebulosa planetaria molto diversa da una sfera," spiega Hiroshi Imai, del National Astronomical Observatory giapponese. Alcuni astrofisici teorici avevano proposto che le stelle più antiche potessero produrre in qualche modo getti di materiale che aiutano a modellare le strane forme delle nebulose planetarie, ma questi getti non erano mai stati osservati.
W43A era già nota per la presenza di regioni in cui le molecole d'acqua amplificano le emissioni radio alla frequenza di 22 gigahertz. Grazie alla risoluzione dell'LBA, gli astronomi sono stati in grado di studiare in dettaglio queste regioni, che si sono rivelate essere due linee curve che si muovono in direzione opposta dalla stella, a una velocità di circa mezzo milione di chilometri all'ora. Al momento non ci sono ancora idee su come questi getti si possano formare, ma gli astronomi pensano che si tratti di una struttura di formazione recente, che probabilmente esiste solo da alcuni decenni ed è destinata a scomparire presto.

Fonte: Le scienze Online

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