11 Luglio 2002 - Un vecchio cranio riscrive le origini dell'uomo.
Scoperti in Ciad resti di ominidi di oltre 6 milioni di anni
ARCHEOLOGIA (CNN)
-- Un gruppo di ricercatori ha annunciato di aver scoperto in Africa centrale un teschio,
una mandibola e i denti di un essere vissuto tra i sei e i sette milioni di anni fa:
probabilmente la più antica traccia di esseri appartenenti alla famiglia umana mai
trovata.
I fossili sono stati trovati nel deserto del Djurab, nella parte settentrionale del Ciad e
gli scienziati ritengono che si tratti di una scoperta di notevole importanza: "E' un
ritrovamento eccitante. Allarga la nostra conoscenza dei primi processi evolutivi nel
tempo e nello spazio", spiega Ian Tattersall, antropologo del Museo americano di
Storia naturale. Si tratta, infatti, del primo ominide trovato in Africa centrale.
Le autorità del Ciad hanno battezzato l'ominide "Toumai", una parola in lingua
Goran che significa "speranza di vita" normalmente usata come nome per i bimbi
che nascono prima della stagione delle piogge.
Come racconta un articolo sull'ultimo numero della rivista 'Nature', la prima scoperta -
il cranio - è stata fatta da Ahhounta Djimdoumalbaye, uno studente universitario, il 19
luglio di un anno fa. La squadra al lavoro sul posto è stata complessivamente composta da
una trentina di persone: geologi, sedimentologi e paleontologi provenienti da dieci
diversi Paesi. La squadra era diretta dal professor Michel Brunet dell'Università di
Poitiers, in Francia, direttore della missione franco-ciadiana di Paleoantropologia.
"E' molto emozionante tenere nelle proprie mani l'inizio della vita umana - ha
dichiarato Brunet a 'Nature' - E' una cosa che ho cercato tanto a lungo
ma sapevo
che un giorno l'avrei trovata".
Toumai potrebbe svelare i segreti di un periodo dell'evoluzione del quale in questo
momento non si sa nulla. Dieci milioni di anni orsono la terra era popolata da molte
scimmie, ma solo intorno ai cinque milioni di anni fa si ha la prova dell'esistenza di
ominidi. Gli ominidi sono creature con caratteristiche umane, differenti dalle scimmie e
dagli scimpanzé.
Gli scienziati affermano che Toumai possiede caratteristiche sia delle scimmie, sia degli
esseri umani. Lo studio dei fossili indicano che la scatola cranica è simile a quella
delle scimmie, mentre la faccia è corta e i denti assomigliano a quelli di un essere
umano.
Si tratta di un fossile così diverso dagli altri, che è stato catalogato come un genere
e una specie totalmente differenti: "Sahelantropus tchadensis".
Brunet sottolinea che la scoperta solleva diverse questioni e fa supporre che la
differenziazione tra scimpanzé ed esseri umani sia avvenuta molto prima di quanto
comunemente ritenuto.
Il cranio di Toumai indica che era probabilmente delle stesse dimensioni di un normale
scimpanzé, ma poiché non si sono trovati altri resti oltre al cranio, ai denti e alla
mandibola, non è chiaro quanto possa essere stato grande quell'essere, né se camminasse
su due gambe.
Altri scienziati che hanno studiato la scoperta affermano che nascono nuove questioni
circa l'origine degli esseri umani.
Bernard Wood della George Washington University, per esempio, ritiene "probabile che
si tratti di un antenato dell'uomo. Se qualcuno però mi chiedesse se ne siamo
assolutamente certi, la mia risposta sarebbe che non sappiamo ancora".
Quanto al luogo, gli scienziati sottolineano che gli altri ominidi sono stati individuati
in Africa orientale, mentre questo si trova in Africa centrale. E' un'area che sette
milioni di anni fa appariva molto diversa da oggi: laghi, deserti, savana e praterie,
abitate da vertebrati sia acquatici, sia anfibi ed altre specie.
Alcuni degli animali con i quali questo ominide potrebbe aver interagito potrebbero essere
elefanti, giraffe, antilopi, cinghiali e ippopotamidi. I laghi potrebbero essere stati
abitati da peschi, coccodrilli, serpenti e tartarughe.
Fonte: CNN Italia.it /
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