7 Agosto 2002 - Una galassia numerica.

Il risultato della ricerca potrebbe diventare un utile strumento per lo studio dell'evoluzione del'universo

Una simulazione al calcolatore è riuscita per la prima volta a creare un'enorme galassia a spirale, simile alla Via Lattea, partendo dalla fredda materia dell'universo primordiale. L'animazione così prodotta, che può essere visionata in rete, potrebbe diventare un utile strumento per lo studio dell'evoluzione del'universo.

Lisa Wright, Vincent Eke e George Efstathiou, dell'Università di Cambridge, in Inghilterra, hanno fatto "partire" la loro simulazione con una scatola immaginaria, di 15 milioni di anni luce, contenente 390.000 particelle virtuali, costituite sia da gas sia da materia oscura invisibile. All'inizio, le particelle di gas si sono raggruppate attorno a un alone di materia oscura, creato dalla gravità. Poi si sono accese le prime, man mano che il gas cadeva verso il centro, che hanno dato origine a un disco brillante. Dopo circa 900 milioni di anni si sono formate tre braccia a spirale di stelle brillanti, simili a quelle che si osservano in molte galassie, compresa la nostra. Alla fine, dopo circa 1,7 miliardi di anni, si è anche formata una barra attraverso il centro della galassia, un'altra struttura piuttosto comune nel cosmo.
La galassia finale ha un raggio di circa 30.000 anni luce, due terzi della Via Lattea.

In precendenza, i vari tentativi di simulazione erano falliti, poiché avevano prodotto dischi galattici molto più piccoli di quelli che si osservano nella realtà. La nuova simulazione ha evitato questo problema ritardando la formazione delle prime stelle. Il modello contiene inoltre molti più elementi e la sua risoluzione permette di osservare l'evoluzione delle braccia a spirale. Ora che esiste una "ricetta" per dare vita a una galassia virtuale, dovrebbe essere possibile verificare le proprietà dell'universo primordiale semplicemente inserendole nel modello e verificando se danno luogo alla formazione di galassie simili a quelle che si osservano nella realtà.

Fonte: Le scienze Online

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