11 Settembre 2002 - Le bande di Giove

L'atmosfera dei giganti gassosi dissipa meno energia di quella dei pianeti interni

scheda263.jpg (14724 byte)Uno dei problemi della planetologia è sempre stato quello di capire da dove viene l'energia per i violentissimi fenomeni atmosferici che caratterizzano i pianeti gassosi giganti, i più lontani dal Sole. Ora un nuovo studio della turbolenza nell'atmosfera attorno a una sfera in rotazione sta aiutando a spiegare le evidenti bande scure che circondano questi pianeti. Sulla Terra, la turbolenza causata dal riscaldamento solare e dall'attrito con la superficie distrugge i flussi atmosferici e dissipa l'energia fornita dal Sole, che diversamente porterebbe alla formazione di bande di nubi globali. Nella sottile atmosfera dei giganti gassosi, tuttavia, la dissipazione dell'energia è trascurabile e parte dell'energia solare viene gradualmente raccolta in stabili getti globali, che intrappolano le nubi e formano le bande. Il nuovo modello matematico è stato presentato in un articolo pubblicato sulla rivista «Physical Review Letters».

Il modello, messo a punto presso l'Università della Florida del Sud, mostra come la rotazione planetaria e la turbolenza atmosferica, quasi bidimensionale, possono combinarsi per creare strutture su ampia scala. I ricercatori hanno sospettato a lungo che la circolazione a bande dei pianeti giganti fosse governata dall'interazione fra la rotazione planetaria e la turbolenza su vasta scala. La nuova ricerca ha però quantificato questo fenomeno, portando a un'equazione che caratterizza la distribuzione dell'energia fra le varie scale del movimento e a semplici formule che descrivono le caratteristiche energetiche di base della circolazione atmosferica dei pianeti giganti.
Il modello aiuta anche a spiegare la paradossale osservazione che i pianeti esterni hanno flussi atmosferici più potenti.
B. Galperin ha scoperto che le atmosfere dei giganti gassosi dissipano meno energia di quelle più calde dei pianeti interni, come la Terra. Sebbene quindi i pianeti esterni ricevano meno energia dal Sole, essi ne trattengono una percentuale maggiore. Come risultato, il modello mostra perché Nettuno ha la circolazione atmosferica più potente fra tutti i pianeti, anche se è il più lontano dal Sole.

Fonte: Le scienze Online

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