11 Settembre 2002 - Le bande di Giove
L'atmosfera dei giganti gassosi dissipa meno energia di quella dei pianeti interni
Uno dei problemi
della planetologia è sempre stato quello di capire da dove viene l'energia per i
violentissimi fenomeni atmosferici che caratterizzano i pianeti gassosi giganti, i più
lontani dal Sole. Ora un nuovo studio della turbolenza nell'atmosfera attorno a una sfera
in rotazione sta aiutando a spiegare le evidenti bande scure che circondano questi
pianeti. Sulla Terra, la turbolenza causata dal riscaldamento solare e dall'attrito con la
superficie distrugge i flussi atmosferici e dissipa l'energia fornita dal Sole, che
diversamente porterebbe alla formazione di bande di nubi globali. Nella sottile atmosfera
dei giganti gassosi, tuttavia, la dissipazione dell'energia è trascurabile e parte
dell'energia solare viene gradualmente raccolta in stabili getti globali, che intrappolano
le nubi e formano le bande. Il nuovo modello matematico è stato presentato in un articolo
pubblicato sulla rivista «Physical Review Letters».
Il modello, messo a punto presso l'Università
della Florida del Sud, mostra come la rotazione planetaria e la turbolenza
atmosferica, quasi bidimensionale, possono combinarsi per creare strutture su ampia scala.
I ricercatori hanno sospettato a lungo che la circolazione a bande dei pianeti giganti
fosse governata dall'interazione fra la rotazione planetaria e la turbolenza su vasta
scala. La nuova ricerca ha però quantificato questo fenomeno, portando a un'equazione che
caratterizza la distribuzione dell'energia fra le varie scale del movimento e a semplici
formule che descrivono le caratteristiche energetiche di base della circolazione
atmosferica dei pianeti giganti.
Il modello aiuta anche a spiegare la paradossale osservazione che i pianeti esterni hanno
flussi atmosferici più potenti.
B. Galperin ha scoperto che le atmosfere dei giganti gassosi dissipano meno energia di
quelle più calde dei pianeti interni, come la Terra. Sebbene quindi i pianeti esterni
ricevano meno energia dal Sole, essi ne trattengono una percentuale maggiore. Come
risultato, il modello mostra perché Nettuno ha la circolazione atmosferica più potente
fra tutti i pianeti, anche se è il più lontano dal Sole.
Fonte: Le scienze Online
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