17 Settembre 2002 - Gli oggetti della fascia di
Kuiper
Probabilmente è da riscrivere il rapporto fra la loro età e la quantità di luce che
riflettono
I gelidi corpi celesti che popolano la fascia di Kuiper, una banda di detriti oltre
l'orbita di Nettuno, potrebbero essere molto più piccoli di quanto sospettato finora. Se
i risultati di un nuovo studio si riveleranno corretti, i planetologi dovranno riscrivere
le pagine riguardanti la storia più antica del sistema solare.
Dopo la scoperta del primo oggetto della fascia di Kuiper, 10 anni fa, ne sono stati
osservati oltre 600. Si pensa che questi oggetti risalgano ai primissimi giorni del
sistema solare, la qual cosa implica il fatto che la loro superficie rifletta pochissima
luce, come succede per le comete e gli asteroidi più antichi. Se è così, devono essere
di dimensioni considerevoli per poter essere osservati dalla Terra. Tuttavia,
lastronomo Alan Stern del dipartimento di studi spaziali del Southwest Research
Institute di Boulder, in Colorado, suggerisce ora che potrebbero essere molto più
riflettenti e, quindi, più piccoli.
L'idea di Stern, descritta sulla rivista Astronomical Journal, si basa sulle
coppie di oggetti che si muovono nella fascia. Questi oggetti binari si sono formati
probabilmente quando corpi più grandi si scontrarono. Ma per spiegare la presenza dei ben
sei oggetti binari già noti, occorre immaginare più oggetti di grandi dimensioni di
quanti non si pensava ne fossero esistiti. Secondo Stern, questo problema non si porrebbe
se i corpi fossero molto più brillanti, in grado cioè di riflettere almeno il 15 per
cento della luce invece del 4 normalmente assunto, e quindi molto più piccoli. Se
così fosse, - commenta Dale Cruikshank, ricercatore della NASA - gli oggetti della fascia
di Kuiper potrebbero non essere così antichi come gli astronomi pensavano. In
alternativa, le scoperte potrebbero suggerire di riconsiderare il rapporto fra la
riflettività della superficie di un oggetto e la sua età.
Il problema verrà comunque risolto presto, con il lancio del Space Infrared Telescope
Facility della NASA previsto per il prossimo anno. Misurando la temperatura superficiale
degli oggetti e prendendo in considerazione le osservazioni ottiche, sarà possibile
determinare accuratamente la riflettività della superficie e, quindi, il diametro.
Fonte: Le scienze Online
Torna all'attualità
CUSI - Centro Ufologico della Svizzera Italiana