24 Settembre 2002 - La dinamica della nebulosa del Granchio

Al centro si trova una stella di neutroni che ruota su se stessa 33 volte ogni secondo, emettendo impulsi di radizione

scheda276.jpg (8741 byte)La nebulosa del Granchio, una complicata rete di detriti spaziali emessi da una supernova nel 1054 a.C., è la protagonista di un nuovo affascinante filmato, pieno di azione.
L'Hubble Space Telescope e l'osservatorio per raggi X Chandra hanno unito le forze per riprendere più di 30 immagini del cuore di questa nebulosa. La sequenza, che copre circa otto mesi, ha stupito gli astrofisici, abituati a oggetti molto più statici.
La nubulosa è formata dai resti di una stella che esplose dopo aver esurito il suo combustibile nucleare. Al centro si trova una stella di neutroni che ruota su se stessa 33 volte ogni secondo, emettendo impulsi di radizione. Man mano che rallenta, questa pulsar emette energia lungo gli assi del suo intenso campo magnetico. La rotazione e il magnetismo si combinano per accelerare le particelle nei pressi della stella fino a velocità prossime a quella della luce, ma i meccanismi di questo processo non erano noti finora.
Le nuove immagini hanno rivelato getti, nodi e altre strutture che agitano le parti più interne della nebulosa, provocando importanti cambiamenti ogni settimana. L'Hubble Space Telescope ha osservato il nucleo della nebulosa 24 volte fra l'agosto del 2000 e l'aprile del 2001, mentre Chandra ha ripreso otto immagini nello stesso intervallo. I risulati, pubblicati sulla rivista "Astrophysical Journal Letters", mostrano uuna serie di onde d'urto nelle vicinanze della pulsar. "questa è astrofisica relativistica in azione," dice Jeff Hester, della Arizona State University a Tempe.
Sul piano equatoriale della pulsar si trova un anello che è molto brillante nei raggi X. In questo punto, un vento costante e violento emesso dalla stella forma un'onda d'urto di elettroni. Impulsi di particelle escono dall'anello a velocità prossime a quelle della luce. Nello stesso tempo, ad angolo retto rispetto al piano equatoriale, getti diffusi di particelle provenienti dai poli della stella si scontrano contro la nebulosa.

Fonte: Le scienze Online

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