3 Novembre 2002 - Rimescolando le galassie

Utilizzata nella ricerca una sofisticata simulazione numerica idrodinamica

Finora, gli astronomi non sono stati capaci di trovare una piena risposta al perché la Via Lattea e altre galassie producano nuove stelle a un ritmo relativamente lento. Mentre è noto da decenni che è la forte turbolenza a impedire alle nubi di idrogeno di condensare in stelle, le cause di questa perturbazione non sono state tutte identificate. Ora, in un articolo pubblicato sulla rivista "Astrophysical Journal Letters", alcuni ricercatori dell'Università della California a San Diego, hanno scoperto che una ben nota ma trascurata sorgente di calore, i regolari impulsi di radiazione ultravioletta emessi da enormi ammassi di stelle luminose, potrebbe svolgere un ruolo importante nel rimescolare i gas della Via Lattea.
La scoperta è stata fatta da Alexei G. Kritsuk e Michael L. Norman, che hanno utilizzato una sofisticata simulazione numerica idrodinamica.
"Le stelle più massicce e luminose nelle braccia a spirale della nostra galassia emettono enormi quantità di radiazione ultravioletta in cicli regolari," dice Norman. Quando le calde e densi nubi condensano in stelle molto luminose, la radiazione ultravioletta che emettono dissipa il resto della nube, rallentando considerevolmente la formazione di altre stelle. "Pensiamo che questa radiazione possa funzionare come un importante meccanismo di regolazione".
Tutti gli astrofisici sono d'accordo che per sostenere la turbolenza ci deve essere qualche forma di energia fornita ai gas del mezzo interstellare delle galassie. Alcune di queste sorgenti potrebbero essere le esplosioni delle supernove, o i venti supersonici emessi dalle stelle più massicce.
"Gli astronomi hanno pensato a questi meccanismi per vari decenni, ma senza prendere in considerazione gli effetti della radiazione, che viaggia alla velocità della luce ed esercita un effetto riscaldante fino a grandi distanze, contrariamente all'onda d'urto di una supernova o del vento stellare," dice Norman. "la radiazione ultravioletta potrebbe non essere la risposta completa a tutta la turbolenza galattica, ma sono sicuro che svolge qualche ruolo in ciò che gli astronomi chiamano il mezzo interstellare".

Fonte: Le scienze Online

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