15 Gennaio 2003 - L'uomo che viene dalla Cina
I reperti di Liujiang risalirebbero a più di 100.000 anni fa
Nel 1958, alcuni
contadini che stavano scavando in una grotta della regione cinese di Liujiang scoprirono
varie ossa umane, fra cui un teschio. Basandosi sulle somiglianze con altri fossili umani
trovati in Giappone, i paleoantropologi attribuirono a questi resti un'età compresa fra
20.000 e 30.000 anni. Questa datazione è stata però messa in dubbio in un articolo
pubblicato sul "Journal of Human Evolution", in cui si sostiene che i fossili
provengono da sedimenti depositatisi fra 139.000 e 111.000 anni fa. Guanjyn Shen,
dell'Università di Nanjing, aggiunge che i resti potrebbero provenire in realtà da due
caverne diverse.
Secondo questa nuova datazione, i fossili sono tra i più antichi resti di uomini moderni
mai trovati nell'Asia orientale. Le prove che ci siano simili antichi resti di Homo
sapiens in Cina crea problemi alla teoria che sostiene l'origine africana dell'umanità.
Secondo questa ipotesi, l'Homo sapiens ebbe origine in Africa tra 200.000 e 100.000 anni
fa, per poi diffondersi ovunque, sostituendo le altre specie. La datazione all'uranio
effettuata in altri siti sembra comunque offrire un forte supporto alla teoria di una
antica origine degli esseri umani moderni in Cina. Denti di Homo sapiens trovati in altre
due caverne provengono infatti da sedimenti vecchi almeno 94.000 anni.
Fonte: Le scienze Online
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