29 Marzo 2003 - Una supergigante fredda
Gli astronomi hanno osservato gli "echi di luce" provocati dalla sua
trasformazione
Lo scorso gennaio una stella nella costellazione dell'Unicorno, nota come V838
Monocerotis, è diventata temporaneamente la stella più luminosa della Via Lattea.
Astronomi italiani, americani e delle isole Canarie hanno ora usato il telescopio spaziale
Hubble per studiare la luce emessa dalla stella. Il lavoro, pubblicato sulla rivista
"Nature", ha fornito un nuovo metodo per misurare la distanza delle stelle più
lontane.
Nove e supernove eiettano spesso materiale stellare nello spazio, producendo vere e
proprie esplosioni energetiche. Quando V838 Mon ha eruttato, è diventata più luminosa di
un fattore 10.000 e ha così spinto gli astronomi a ritenere che si trattasse di una nova
classica. Tuttavia, la stella non ha proiettato i propri strati esterni esponendo un
nucleo caldo, come una nova convenzionale, ma si è semplicemente espansa per diventare
una supergigante fredda e luminosa. Questa trasformazione sfida le teorie convenzionali
sul ciclo di vita delle stelle.
Howard Bond, dello Space Telescope Science Institute del Maryland, e colleghi hanno
scoperto che la stella ha subito cambiamenti di luminosità rapidi e complessi fra gennaio
e aprile del 2002. Le immagini di Hubble mostrano "echi di luce", ovvero una
serie di archi e anelli quasi circolari, centrati sulla stella. Questi echi sono creati
dalla luce che si propaga nella polvere stellare che la circonda.
Con queste misure, i ricercatori hanno calcolato che la stella si trova a una distanza di
circa 20.000 anni luce. Sembra trattarsi di un nuovo tipo di esplosioni con cui una stella
si espande rapidamente a dimensioni di supergigante con un meccanismo finora poco
conosciuto.
Fonte: Le scienze Online
Torna all'attualità
CUSI - Centro Ufologico della Svizzera Italiana