18 Aprile 2003 - L’origine del lampi di raggi gamma

Osservata l’impronta spettrografica di una supernova all’interno di GRB 030329

Una gigantesca esplosione stellare ha fornito un’ulteriore prova che i lampi di raggi gamma (GRB) sono innescati da supernove, il collasso esplosivo di stelle estremamente massive in buchi neri. Anche se questa teoria era accettata da tempo, gli scienziati avevano problemi a dimostrare la sua evidenza sperimentale. La nuova scoperta dovrebbe ora aiutare gli astronomi a comprendere meglio quelli che rientrano a tutti gli effetti fra i fenomeni più violenti dell’universo.
Il primo indizio che collegava le supernove ai lampi di raggi gamma fu trovato nell’aprile del 1998, quando un debole lampo si verificò simultaneamente e nella stessa regione del cielo dove fu osservata un’insolita esplosione di supernova. Questo suggerì che i raggi gamma fossero prodotti dall’esplosione di una stella massiva alla fine della propria vita, quando il nucleo denso collassa in un buco nero. Da allora gli astronomi osservarono altri fenomeni di questo tipo, ma senza una prova definitiva che permettesse di escludere una spiegazione di altro genere.
Ora un gruppo guidato da Thomas Matheson e Krzysztof Stanek dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge, nel Massachusetts, e da Peter Garnavich dell’Università di Notre Dame, nell’Indiana, ha potuto trovare l’anello mancante che collega i due fenomeni. Usando due grandi telescopi in Arizona e in Cile, hanno osservato l’impronta spettroscopica di una supernova molto simile a quella del 1998 nel bagliore residuo di GRB 030329, un lampo di raggi gamma scoperto il 29 marzo dal satellite HETE-2 della NASA.
L’osservazione rende molto meno probabili le teorie alternative, come quella secondo cui i lampi si verificano un paio di mesi dopo le esplosioni delle supernove. Stanek, tuttavia, avverte che non è sicuro che tutti i GRB siano associati alle supernove. I lampi più brevi, in particolare, quelli che durano meno di due secondi, potrebbero anche essere prodotti da un altro meccanismo.

Fonte: Le scienze Online

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