19 Maggio 2003 - Immagazzinare lidrogeno
Sperimentate spugne cristalline che assorbono fisicamente il combustibile
Una delle maggiori sfide da affrontare verso lo sviluppo di celle a idrogeno per
alimentare automobili, telefoni cellulari, computer portatili e altri apparecchi, consiste
nel trovare il modo migliore di immagazzinare grandi quantità di idrogeno a temperatura e
pressione normale.
Una nuova classe di materiali sembra raggiungere lo scopo senza presentare i problemi
tipici di altre tecniche. Lo affermano ricercatori dellUniversità del Michigan in
un articolo pubblicato sul numero del 16 maggio della rivista Science. Il loro
lavoro suggerisce anche un metodo per aumentare la capacità di stoccaggio dei materiali.
Lidrogeno è un combustibile ideale - spiega il chimico Omar Yaghi, che lavora
a questo progetto da 12 anni - perché quando brucia produce solo acqua e non inquina. Ma
come è possibile immagazzinare abbastanza idrogeno da alimentare unautomobile per
500 chilometri senza dover fare rifornimento? Non si può semplicemente riempire il
serbatoio della macchina, bisogna concentrare lidrogeno in un volume molto
piccolo. Questo può essere fatto raffreddandolo a una temperatura estremamente
bassa, oppure comprimendolo a una pressione molto elevata. Ovviamente non si tratta di
opzioni praticabili per unauto o un apparecchio elettronico.
La nostra idea - continua Yaghi - è di creare un materiale poroso che attragga
lidrogeno e che consenta di stipare più molecole di idrogeno in un volume molto
piccolo. Questa classe di materiali, chiamati strutture metallo-organiche
(metal-organic frameworks, o MOF) o anche spugne cristalline microporose, può essere
ottenuta da ingredienti a basso costo, come ossido di zinco e tereftalato. Si tratta di
strutture che presentano unenorme area superficiale: un solo grammo di MOF, infatti,
ha la stessa superficie di un campo di football.
I ricercatori hanno scoperto di poter aumentare la capacità di stoccaggio del materiale
modificandone la struttura. Il materiale che stiamo studiando può assorbire il due
per cento del proprio peso in idrogeno, ma abbiamo identificato il modo per portare questo
valore fino al sei per cento. I MOF dovrebbero dimostrarsi superiori alle leghe di
idruri metallici, che pure vengono sperimentate per lo stoccaggio dellidrogeno.
Il problema degli idruri è che lidrogeno è legato chimicamente al metallo, -
afferma Yaghi - il che richiede di pressurizzare il materiale per caricarlo di idrogeno e
di riscaldarlo per liberare il combustibile. Con i MOF, lidrogeno è assorbito
fisicamente, non chimicamente, così è più facile liberarlo senza un gran dispendio di
energia.
Fonte: Le scienze Online
Torna all'attualità
CUSI - Centro Ufologico della Svizzera Italiana