16 Luglio 2003 - Le emissioni di raggi X diventano meno misteriose

(ANSA) - ROMA, 16 LUG - Finora inafferrabili e invisibili, le sorgenti di raggi X potranno diventare meno misteriose. Un esperimento condotto negli Stati Uniti ha permesso infatti, per la prima volta, di misurare la massa delle particelle emesse da queste sorgenti. I fisici del laboratorio delle Argonne, del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, hanno misurato con precisione la massa degli isotopi nucleari che esistono soltanto per frazioni di secondo o che possono essere prodotti in laboratorio in quantità così piccole da essere praticamente inesistenti. Grazie a questo esperimento diventa possibile spiegare alcune caratteristiche dello spettro nelle emissioni di raggi X e la luminosità di quegli oggetti ancora misteriosi che sono le sorgenti di raggi X. Queste ultime vengono generate da coppie formate da una stella normale e da una stella di neutroni con una massa paragonabile a quella del Sole, ma collassata al punto di avere un diametro di poche decine di chilometri. Il fortissimo campo gravitazionale della stella di neutroni attira i gas della compagna fino risucchiarli, innescando in questo modo una reazione di fusione. Per poche decine di secondi la luce emessa dall'esplosione diventa una brillantissima sorgente di raggi X. La principale fonte di questa grandissima energia è il "processo rapido di cattura dei protoni" (rp-process). In questa reazione di fusione nucleare l'energia si libera quando i protoni vengono catturati nel nucleo e trasformati in un elemento più pesante. Ad esempio, l'arsenico 67 può catturare un protone e diventare selenio 68. Questa trasformazione avviene per il fenomeno che i fisici chiamano "punto di attesa del nucleo", dovuto al fatto che alcuni nuclei non sono in grado di assorbire rapidamente i protoni (in alcuni casi la reazione può richiede fino a 30 minuti). "Sebbene nelle emissioni di raggi X siano presenti centinaia di nuclei, a fare la differenza sono le proprietà di una mezza dozzina di essi", ha osservato il coordinatore della ricerca, il fisico Guy Savar. La misura dei punti di attesa caratteristici di diversi tipi di nuclei e quella della loro massa potrà adesso facilitare la comprensione delle caratteristiche e della natura delle emissioni di raggi X.(ANSA). BG
16/07/2003 01:13

Fonte: Ansa.it

Torna all'attualità


CUSI - Centro Ufologico della Svizzera Italiana