30 Luglio 2003 - Astronomi italiani scoprono il segreto dei lampi gamma

(ANSA) - ROMA, 30 LUG - Sono le esplosioni di supernovae a scatenare i cosiddetti lampi gamma, finora considerati dagli astronomi tra gli oggetti più misteriosi mai osservati. A mettere in relazione i due fenomeni esplosivi più potenti dell'universo è lo studio italiano pubblicato sulla rivista Astronomy and Astrophysics. La scoperta si deve a un gruppo di astronomi dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), coordinati da Massimo Della Valle, dell'Osservatorio Astrofisico di Arcetri. Utilizzando uno dei quattro telescopi da 8,2 metri del Very Large Telescope (VLT), presso l'Osservatorio Australe Europeo in Cile, i ricercatori sono riusciti ad osservare una debolissima riaccensione dell'alone ottico lasciato dall'esplosione del lampo gamma GRB 021211, avvenuta l'11 dicembre scorso. Un fenomeno del genere viene considerato dagli astronomi la firma di una supernova rimasta nascosta nell'intenso bagliore del lampo fino a quasi venticinque giorni dopo l'evento, quando la sua debole luce è emersa raggiungendo un massimo di intensità. La conferma che la riaccensione fosse dovuta a una supernova é venuta dalle osservazioni spettroscopiche, che hanno rivelato, nel profilo di luce della stella, le tracce degli elementi chimici (in particolare calcio e ferro) prodotti e accelerati alla velocità di oltre 15 mila chilometri al secondo, come può accadere soltanto nell'esplosione di una stella molto massiccia. Pur brillando come un'intera galassia, questa supernova appare debole al telescopio perché è lontanissima. La sua esplosione risale infatti a un'epoca in cui l'universo aveva un terzo dell'età attuale, e né il Sole né la Terra si erano ancora formati.

Studiando il crescendo della luminosità della supernova nel tempo, gli astronomi italiani hanno concluso che essa deve essere esplosa simultaneamente al lampo gamma, fungendo da detonatore. "I lampi gamma sono alimentati dal rilascio di energia gravitazionale prodotta dal collasso di una stella almeno dieci volte più massiccia del Sole, che esplode come supernova", spiega Daniele Malesani, della Scuola internazionale di studi avazati (SISSA) di Trieste, uno degli autori della scoperta. "La materia accelerata nel nucleo della stella viene sparata fuori a fiotti. Penetrando attraverso gli strati superiori della stella raggiunge velocità di poco inferiori a quella della luce: un getto di materia fuoriesce, ed é allora che si generano i raggi gamma". I lampi gamma sono le più potenti esplosioni che avvengono nell'universo. Appaiono al ritmo di uno al giorno in direzioni casuali nel cielo e diventano per alcuni secondi la sorgente più brillante del cielo. In pochi istanti liberano un'energia luminosa pari a quella che un'intera galassia come la Via Lattea, con cento miliardi di stelle, emetterebbe in cento anni.

Scoperti nel 1967 dai satelliti militari americani, sono rimasti a lungo un mistero: fino a pochi anni fa non si sapeva nemmeno se avessero origine vicino alla Terra o nell'universo lontano. Studiarli è stato finora difficile per la estrema brevità: possono durare da qualche centesimo a qualche centinaio di secondi. Solo nel 1997 il satellite italo-olandese BeppoSax ha permesso di localizzarne l'alone ottico e nel 1998 è stata osservata la prima supernova associata a un lampo gamma, confermando l'interpretazione cosmologica di questi fenomeni. Per l'astronomo Luigi Stella, dell'Osservatorio di Roma dell'Inaf, i lampi gamma permetteranno di studiare le popolazioni stellari dell'universo lontano. "Ci offrono - ha osservato - un modo nuovo e indipendente per sapere quando nacquero le stelle". I lampi gamma saranno l'obiettivo della sonda americana Swift, che verrà lanciata a dicembre ed è stata realizzata con il forte coinvolgimento della comunità astronomica italiana. Andrà a cercarli nelle regioni più remote dell'universo, spingendosi fino ai limiti delle "età buie", in cui non c'erano altre sorgenti luminose.(ANSA). BG
30/07/2003 00:34

Fonte: Ansa.it

Torna all'attualità


CUSI - Centro Ufologico della Svizzera Italiana