12 Novembre 2003 - Dal 'solare Archimede' la nuova svolta per il futuro
(ANSA) - ROMA, 12 NOV - L'idea è semplice e antica. Ci ha già pensato Archimede 2000
anni fa. Oggi quella stessa idea si é trasformata in un prototipo per la produzione di
energia elettrica dal sole. Un sistema innovativo interamente frutto della ricerca
italiana dell'Enea: è il 'solare Archimede', la terza via nel campo delle energie
rinnovabili. Si tratta, come ha rilevato il presidente dell'Enea, Carlo Rubbia, di una
nuova tecnologia italiana nel campo delle energie rinnovabili: una tecnologia dalle
"grandi promesse di basso costo e di alta efficienza per la produzione di energia dal
solare". Un nuovo sistema che, per il Premio Nobel, rappresenta una "avventura
che comincia, un nuovo metodo di produrre energia che pensiamo essere competitivo rispetto
alle energie fossili" e un fiore all'occhiello per l'Italia, dato che è stato
sviluppato negli ultimi tre anni interamente nel nostro Paese. Ma di cosa si tratta?
L'idea di base del progetto, ha spiegato Rubbia, "sta nel tornare alla vecchia idea
di Archimede, che dice che il sole è una sorgente di calore ed energia e che, se questo
sole può essere concentrato da uno specchio di condizioni appropriate, la densità di
energia calorica può essere moltiplicata. Nel nostro caso - ha aggiunto - abbiamo da 100
a 200 volte più energia calorica di quella presente in un posto soleggiato a
mezzogiorno". Con la nuova tecnologia, ribattezzata 'solare Archimede', la luce
diretta del sole viene concentrata con un sistema di specchi e accumulata; l'energia
termica così raccolta servirà a produrre vapore ad alta pressione da impiegare appunto
per la produzione di energia elettrica. La sperimentazione sarà condotta nella centrale
Enel di Priolo Gargallo (Siracusa) e il nuovo impianto solare incrementerà la potenza
della centrale di circa 20 megawatt. Un sistema sostanzialmente semplice, come spiega lo
stesso Rubbia: "Il calore solare viene accumulato in un grande recipiente. C'é
quindi una separazione tra la produzione del calore e la sua utilizzazione: quando è
necessario, il calore viene estratto dal recipiente e trasformato, ad esempio, in vapore
per la produzione di energia elettrica". Un pò, è l'esempio di Rubbia, quello che
accade per uno scaldabagno: l'acqua viene scaldata di notte, ma la doccia viene fatta di
giorno. Il sistema, infatti, è sempre funzionante, anche di notte e in assenza di sole.
Ma è la convenienza, oltre all'ecocompatibilità, la chiave di volta del nuovo 'solare
Archimede': "Costruire uno specchio di Archimede - ha detto il presidente Enea - è
qualcosa di molto più semplice e meno costoso che fare, ad esempio, una cellula
fotovoltaica. I costi, cioé, sono simili a quelli dei combustibili fossili, ma l'energia
prodotta sarà pulita". Il prototipo, che si prevede operativo alla fine del 2007 ed
al quale l'Enea ha lavorato per tre anni con circa 100 ricercatori, è unico al mondo nel
suo genere. E' un'idea, ha detto Rubbia, "di cui abbiamo la paternità ed anche i
brevetti". Sarà dunque possibile produrre grandissime quantità di energia pulita e
a basso costo, tanto che a regime il costo di produzione dovrebbe sfiorare le 120 lire per
megawatt/ora. "Abbiamo trovato una terza via nel campo delle fonti di energia
rinnovabile - ha affermato con orgoglio Rubbia - c'é il fotovoltaico, l'eolico, la
biomassa e poì c'é questo nuovo 'solare Archimede'. Sono convinto che faremo molta
strada". Una potenzialità anche per il sud dell'Italia e del mondo, ha sottolineato,
dove ci sono delle grandi aree che potrebbero essere trasformate in "campi di
luce" proprio per la produzione di energia. Una svolta, dunque: "Ho fatto tante
cose complicatissime nella mia vita, mentre oggi sto sviluppando un enorme piacere nel
fare le cose semplici. Il 'solare Archimede' - ha detto Rubbia - è un sistema
straordinariamente semplice che fino adesso non è stato ancora utilizzato. Sono molto
ottimista. Questa - ha concluso - penso sia davvero una nuova strada decisiva da
seguire".(ANSA). CR
12/11/2003 01:07
Fonte: Ansa.it
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