30 Gennaio 2004 - La progenitrice di una supernova

La scoperta conferma gli attuali modelli di evoluzione stellare

scheda468.jpg (2478 byte)Grazie a un colpo di fortuna, alcuni astronomi hanno identificato la stella che la scorsa primavera è esplosa dando origine a una distante supernova. La scoperta conferma perfettamente la teoria prevalente, secondo cui il tipo di supernova più comune nell'universo è prodotto dagli spasmi della morte di stelle rosse supergiganti fredde. Tuttavia, la stella appena scoperta è sorprendentemente piccola.
L'unico modo per verificare le teorie sulle supernove è quello di scoprire che cosa le ha fatte esplodere. Gli astronomi cercano di farlo esaminando vecchie fotografie alla ricerca delle stelle nell'esatta posizione della supernova. Questo però non è mai stato possibile nella nostra galassia, la Via Lattea, dove non si verifica una supernova da secoli, mentre le stelle progenitrici delle supernove più distanti sono visibili a malapena nelle fotografie più vecchie. Come conseguenza, finora esistono soltanto due supernove di cui si è trovato il progenitore.
La supernova 2003gd, al contrario, è stata una comunissima esplosione di tipo II, che si ritiene essere dovuta al collassamento del nucleo di una stella massiva che ha esaurito il combustibile nucleare. Era stata scoperta il 12 giugno 2003 nella galassia a spirale nota come M74, a circa 30 milioni di anni luce nella costellazione dei Pesci. Ora un team guidato da Stephen Smartt dell'Università di Cambridge ha identificato la stella che le ha dato origine.
Gli scienziati hanno scoperto che, per pura coincidenza, M74 era stata fotografata in ogni dettaglio meno di un anno prima dell'esplosione sia dal telescopio spaziale Hubble sia dal telescopio Gemini North di Mauna Kea, alle Hawaii. In un articolo pubblicato sul numero del 23 gennaio della rivista "Science", gli astronomi spiegano che la stella progenitrice di SN 2003gd era una stella supergigante arancione-rossa, circa otto volte più pesante e 20.000 volte più luminosa del nostro Sole. La scoperta conferma direttamente i modelli di evoluzione stellare, anche se per una supernova la stella presenta una massa molto modesta.

Fonte: Le scienze Online

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