30 Gennaio 2004 - La progenitrice di una supernova
La scoperta conferma gli attuali modelli di evoluzione stellare
Grazie a un colpo
di fortuna, alcuni astronomi hanno identificato la stella che la scorsa primavera è
esplosa dando origine a una distante supernova. La scoperta conferma perfettamente la
teoria prevalente, secondo cui il tipo di supernova più comune nell'universo è prodotto
dagli spasmi della morte di stelle rosse supergiganti fredde. Tuttavia, la stella appena
scoperta è sorprendentemente piccola.
L'unico modo per verificare le teorie sulle supernove è quello di scoprire che cosa le ha
fatte esplodere. Gli astronomi cercano di farlo esaminando vecchie fotografie alla ricerca
delle stelle nell'esatta posizione della supernova. Questo però non è mai stato
possibile nella nostra galassia, la Via Lattea, dove non si verifica una supernova da
secoli, mentre le stelle progenitrici delle supernove più distanti sono visibili a
malapena nelle fotografie più vecchie. Come conseguenza, finora esistono soltanto due
supernove di cui si è trovato il progenitore.
La supernova 2003gd, al contrario, è stata una comunissima esplosione di tipo II, che si
ritiene essere dovuta al collassamento del nucleo di una stella massiva che ha esaurito il
combustibile nucleare. Era stata scoperta il 12 giugno 2003 nella galassia a spirale nota
come M74, a circa 30 milioni di anni luce nella costellazione dei Pesci. Ora un team
guidato da Stephen Smartt dell'Università di Cambridge ha identificato la stella che le
ha dato origine.
Gli scienziati hanno scoperto che, per pura coincidenza, M74 era stata fotografata in ogni
dettaglio meno di un anno prima dell'esplosione sia dal telescopio spaziale Hubble sia dal
telescopio Gemini North di Mauna Kea, alle Hawaii. In un articolo pubblicato sul numero
del 23 gennaio della rivista "Science", gli astronomi spiegano che la stella
progenitrice di SN 2003gd era una stella supergigante arancione-rossa, circa otto volte
più pesante e 20.000 volte più luminosa del nostro Sole. La scoperta conferma
direttamente i modelli di evoluzione stellare, anche se per una supernova la stella
presenta una massa molto modesta.
Fonte: Le scienze Online
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