4 Giugno 2004 - Macchie solari e cambiamenti climatici

Un minimo di Maunder sarebbe associato a un raffreddamento globale

Il mistero di un'anomalia solare del diciassettesimo secolo, che alcuni scienziati avevano associato alla Piccola Era Glaciale in Europa e ai cambiamenti climatici globali, è stato reso ancora più enigmatico dai risultati di nuove osservazioni di astronomi dell'Università della California di Berkeley.
Per 70 anni, dal 1645 al 1714, gli astronomi dell'epoca riferirono della quasi totale assenza di attività delle macchie solari. Secondo alcune stime, in quegli anni il numero di macchie solari - aree più fredde che appaiono scure rispetto alle regioni circostanti - diminuì anche di un fattore mille. Nonostante l'attività del Sole presenti alti e bassi con un ciclo di 11 anni, da allora non è mai tornata a livelli simili.
Dal 1976, quando si scoprì che questo lungo periodo di bassa attività delle macchie solari (il cosiddetto minimo di Maunder) coincideva con la parte più fredda della Piccola Era Glaciale in Europa e America del Nord, gli astronomi hanno cercato stelle vicine, simili al Sole, dove osservare altri esempi di minimi stellari. Speravano così di determinare quanto siano comuni questi minimi e di prevedere il prossimo minimo del nostro Sole, e magari il prossimo periodo di raffreddamento globale.
I dati presentati da Jason Wright e colleghi al convegno di Denver dell'American Astronomical Society, tuttavia, gettano nuovi dubbi sulla questione. Quasi tutte le stelle con attività minime finora scoperte sarebbero infatti molto più luminose e significativamente differenti dal Sole, e pertanto non possono essere considerate esempi di minimi di Maunder. La scoperta mette in discussione tutti gli studi che hanno usato queste stelle per trarne conclusioni sull'attività solare e i suoi futuri minimi.

Fonte: Le scienze Online

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