20 Luglio 2004 - Hawking cambia idea sui buchi neri
Il fisico dà ragione al collega teorico John Preskill
Il celebre fisico
Stephen Hawking ha ammesso che, dopo tutto, c'è la possibilità che dai buchi neri possa
sfuggire qualche tipo di informazione. Da qualche tempo l'idea si era fatta strada fra gli
astrofisici, ma il fatto che sia stata accettata anche da uno dei pionieri della teoria
dei buchi neri negli anni settanta costituisce una svolta importante. "Per molti
potrà sembrare una sorpresa, - ha commentato Gary Gibbons dell'Università di Cambridge,
collega di Hawking - ma il suo modo di fare scienza è proprio questo: proporre una tesi e
difenderla ad oltranza, fino a quando non viene superata da un ragionamento
migliore".
Hawking perde una scommessa portata avanti da lungo tempo con John Preskill, fisico
teorico del California Institute of Technology di Pasadena. Hawking riteneva che qualsiasi
cosa venisse inghiottita da un buco nero fosse nascosta per sempre all'universo esterno.
Preskill affermava invece che l'informazione portata da un oggetto non viene distrutta
quando questo precipita in una stella collassata, e che può essere recuperata.
La tesi originale di Hawking si basava sulla teoria generale della relatività di
Einstein, che però è contraddetta a scale molto piccole dalla teoria quantistica.
Hawking presenterà il suo tentativo di combinare la teoria quantistica con la relatività
generale in una nuova e potente teoria della gravitazione quantistica alla 17esima
conferenza internazionale sulla relatività generale e la gravitazione (GR17) che si
terrà a Dublino dal 18 al 23 luglio.
Fonte: Le scienze Online
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