31 Agosto 2004 - Il fallimento di Beagle 2
Il lander non è riuscito ad atterrare indenne sul pianeta rosso
Il team della
missione Beagle 2 ha reso pubblico il proprio rapporto su cosa non ha funzionato nel
lander che avrebbe dovuto esplorare il pianeta Marte. L'Agenzia Spaziale Europea (ESA)
aveva già esaminato la questione nei mesi scorsi e aveva imputato il fallimento alla
scarsa gestione dei fondi. Ma il gruppo di scienziati britannici ha invece concluso che la
causa più probabile del malfunzionamento di Beagle 2 sarebbe stata l'atmosfera del
pianeta, rivelatasi più sottile del previsto, tanto che la sonda non è stata in grado di
frenare abbastanza da atterrare senza danni.
Ricostruire gli ultimi istanti di Beagle 2 non è un compito facile. Il lander (costato
oltre 60 milioni di euro) era stato progettato per aprirsi una volta raggiunta la
superficie marziana, dispiegando un'antenna per inviare sulla Terra la notizia del suo
arrivo. Ma dopo la separazione della sonda dalla sua navicella madre, il 19 dicembre 2003,
non era stato udito alcun segnale. I satelliti orbitanti attorno al pianeta finora non
hanno avvistato tracce di detriti.
Per chiarire il mistero, il team guidato da Mark Sims dell'Università di Leicester ha
studiato accuratamente i test precedenti al lancio, escludendo subito due delle principali
teorie che imputavano il fallimento al malfunzionamento dei paracadute o degli schermi che
proteggevano il lander dal calore.
La risposta sta altrove. Dopo il distacco del lander, la navicella orbitante Mars Express
ha rivelato che l'atmosfera marziana era molto più sottile del previsto. Ciò significa
che il lander potrebbe non essere riuscito a frenare a sufficienza durante la sua discesa.
Tuttavia, gli scienziati non escludono l'ipotesi di un malfunzionamento degli airbag, e
ammettono che i test sugli airbag non erano stati abbastanza numerosi.
Fonte: Le scienze Online
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