12 Settembre 2004 - L'equazione di stato di una stella di neutroni

La stella del sistema EXO 0748-676 ha una massa quasi doppia di quella del Sole

Un team di astrofisici ha ottenuto la miglior misurazione mai effettuata delle dimensioni e della massa di una stella di neutroni, un oggetto estremamente denso che contiene la materia pił strana e rara dell'universo. Il risultato potrebbe condurre a una miglior comprensione dei mattoncini da costruzione della natura - protoni, neutroni e i loro quark costituenti - quando vengono compressi a una densitą migliaia di miliardi di volte superiore a quella della Terra.
Tod Strohmayer del Goddard Space Flight Center della NASA e Adam Villareal dell'Universitą dell'Arizona hanno presentato i propri risultati a un convegno dell'American Astronomical Society a New Orleans. I ricercatori stimano che la stella di neutroni studiata sia quasi 1,8 volte pił massiva del sole - leggermente pił di quanto ci si aspettava - con un raggio di circa 11,5 chilometri. L'oggetto fa parte del sistema stellare binario EXO 0748-676, situato a circa 30.000 anni luce di distanza nella costellazione del pesce volante (Volans).
Gli scienziati hanno usato i dati del Rossi X-ray Timing Explorer della NASA per misurare la velocitą di rotazione della stella di neutroni. La velocitą costituiva il fattore incognito necessario per stimare la dimensione e la massa totale della stella. I risultati sono in accordo con le stime basate su osservazioni di un satellite dell'ESA nel 2002.
Il rapporto fra massa e raggio definisce le relazioni fra densitą interna e pressione nella stella di neutroni, la cosiddetta equazione di stato. "Da tempo - spiega Villareal - gli astrofisici cercavano di calcolare l'equazione di stato della materia delle stelle di neutroni. I nostri risultati ci avvicinano a questo obiettivo e ci consentiranno di determinare che tipo di materia esiste all'interno della stella, in modo da mettere alla prova le teorie che descrivono la natura fondamentale della materia e dell'energia e la forza delle interazioni nucleari".

Fonte: Le scienze Online

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