20 Settembre 2004 - Un telescopio in Antartide

L'aria è quasi priva di turbolenze atmosferiche

scheda589.jpg (3674 byte)Secondo alcuni scienziati, che propongono di costruire un telescopio fra i ghiacci dell'Antartide, l'aria calma che ricopre parte del continente ne farebbe il posto migliore sulla Terra per svolgere studi astronomici.
I ricercatori hanno studiato le turbolenze atmosferiche al di sopra della stazione di ricerca Dome C, situata a 1670 chilometri dal Polo Sud. Hanno scoperto che l'aria è così immobile che la luce delle stelle distanti viene distorta meno che in qualsiasi altro punto del pianeta. "Dome C - scrivono l'astrofisico Michael Ashley dell'Università del Nuovo Galles del Sud di Sydney e colleghi in un articolo pubblicato sulla rivista "Nature" - è il miglior sito sulla Terra per sviluppare un nuovo osservatorio astronomico".
Normalmente, gli astronomi che usano telescopi terrestri devono fare i conti con l'atmosfera della Terra, che piega la luce della stelle quando i raggi passano attraverso sacche d'aria di differenti densità. Ashley e colleghi hanno studiato il potenziale della stazione di ricerca Dome C, popolata nei mesi estivi da scienziati che studiano il buco nello strato di ozono o estraggono carote di ghiaccio per determinare i cambiamenti climatici dei millenni passati.
Grazie a un laboratorio automatizzato, i ricercatori hanno monitorato l'atmosfera fra marzo e maggio 2004, durante parte dei sei mesi della "notte" invernale antartica. Lo sfarfallio delle stelle è risultato più basso (inferiore a 19 milionesimi di grado) persino dei siti a maggior altitudine degli altri continenti.

STELLE VISIBILI COME DALLO SPAZIO - Le prerogative del sito sono comparabili a quelle incontrate da un telescopio spaziale, ma a un costo estremamente inferiore. A Dome C il "seeing" - termine tecnico che gli astronomi utilizzano per quantificare la turbolenza dell’atmosfera, causa del tremolio delle stelle - è 2,5 volte migliore del "seeing" di località in cui sorgono i grandi osservatori terrestri, come il deserto di Atacama in Cile (dove si trovano tre osservatori dell’ESO e l’Inter American Observatory), la cima del vulcano Mauna Kea sulla Big Island di Hawaii (su cui sono collocati i telescopi gemelli Keck) o il Polo Sud geografico. L’immagine di una stella fotografata con un telescopio a Dome C risulta 2,5 volte più nitida e ben 6 volte più splendente che l’immagine della medesima scattata dalle località in cui si trovano i migliori telescopi esistenti.
"E’ un po’ come paragonare una fotografia scattata con il telefonino a quella scattata con una macchina fotografica professionale da 6 milioni di pixel" - dice Michael Ashley, Capo del dipartimento di Astrofisica alla New South Wales University di Sydney (UNSW).

OSSERVATORIO ROBOTIZZATO - Per misurare il "seeing" a Dome C fra marzo e maggio del 2004 è stato necessario allestire un osservatorio robotizzato perché la base Concordia non era ancora in funzione e nessuno poteva compiere i rilevamenti.
E’ stato progettato uno strumento speciale chiamato MASS (Multi aperture scintillation sensor), con cui si è misurato il "seeing" a partire da 500 metri di altezza, con un piccolo telescopio da 85 centimetri. Un altro strumento (SODAR) misurava la turbolenza atmosferica al disotto dei 500 m. Tutto è stato collocato all’interno di un rifugio di vetroresina verde chiamato AASTINO, collegato a Sydney per via satellitare. Secondo Nature, un telescopio situato a Dome Cpotrebbe facilmente competere con un telescopio due o tre volte più grande situato nelle migliori località a medie latitudini.

L'INTERESSE DEGLI ASTRONOMI - Le eccellenti condizioni di "seeing" a Dome C attirano l’interesse degli astronomi di tutto il mondo. Fra questi, Farrokh Vakili (direttore del Laboratorio Universitario di astrofisica di Nizza) con altri colleghi ha proposto un progetto di un strumento di osservazione composto da 36 telescopi da 1,5 m ciascuno, disposti in tre cerchi concentrici con una superficie totale di 60 metri quadrati (equivalente al Keck): si chiama KEOPS, Kiloparsec Explorer for Optical planet search, e sarà utilizzato per la ricerca di pianeti extrasolari. Il primo pianeta delle dimensioni e con le caratteristiche della Terra potrebbe essere scoperto proprio da Dome C-Concordia.

Fonte: Le scienze Online , Corriere della Sera

Torna all'attualità


CUSI - Centro Ufologico della Svizzera Italiana