29 Settembre 2004 - La formazione delle prime stelle

I dati di Hubble mettono in crisi una teoria cosmologica

Un team di scienziati britannici dell'Università di Cambridge e dell'Università di Exeter ha scoperto che l'evoluzione dell'Universo è stata molto più lenta di quanto si riteneva in precedenza. Andrew Bunker e colleghi hanno studiato immagini prese dal telescopio spaziale Hubble e hanno presentato i risultati a un workshop della NASA tenuto a Baltimora.
Si tratta della prima analisi delle immagini dell'Ultra Deep Field di Hubble (HUDF). I ricercatori hanno contato le primissime galassie di formazione stellare e hanno scoperto che esse - e dunque i tassi di nascita di nuove stelle - sono molto inferiori al previsto. Gli scienziati ritenevano che l'energia liberata quando nacquero le stelle avesse prodotto sufficiente radiazione da formare dopo il Big Bang una gran quantità di idrogeno freddo e primordiale. Ora questa teoria potrebbe dover essere riformulata.
"Possiamo misurare la velocità della nascita delle stelle nell'universo primordiale - spiega Bunker - ma i nostri risultati rivelano un enigma. I tassi di nascita sembrano bassi in confronto al passato più recente. Non è come i teorici avevano previsto: nel primo periodo di vita, l'Universo sembra essere stato sottoposto a un rapido riscaldamento. La principale responsabile avrebbe dovuto essere stata la radiazione ultravioletta che viene generata quando nascono le stelle. Ma i nostri risultati suggeriscono che non è andata così, in quanto il piccolo numero di galassie di formazione stellare trovato con HUDF non è sufficiente. Forse questo riscaldamento è avvenuto ancora prima, subito dopo il Big Bang".

Fonte: Le scienze Online

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