25 Ottobre 2004 - Come si formano i pianeti
Il processo può richiedere più tempo del previsto
Una nuova analisi
dei dati provenienti dal telescopio spaziale a infrarossi Spitzer della NASA sta aiutando
gli astronomi a comprendere meglio i meccanismi della formazione dei pianeti. I dati
suggeriscono che il processo possa essere molto più caotico di quanto si ritenesse in
precedenza.
George Rieke dell'Università dell'Arizona di Tucson e colleghi hanno studiato 266 stelle
vicine di diversa età e di dimensioni comprese fra due e tre volte quelle del Sole. Gli
scienziati hanno scoperto che 71 di queste stelle sono circondate da dischi che stanno per
formare pianeti. "Eravamo convinti - spiega Rieke - che le stelle giovani, quelle con
circa un milione di anni, avessero dischi più grandi e luminosi, e che quelle più
vecchie, da 10 a 100 milioni di anni, avessero dischi più deboli". Questo perché si
pensava che man mano che i planetoidi crescono, si verifichino meno collisioni all'interno
dei dischi. "Invece abbiamo scoperto molte stelle giovani prive di dischi e molte
stelle vecchie con dischi molto massivi".
I risultati dello studio suggeriscono che la formazione di pianeti possa richiedere fino a
dieci volte più tempo di quanto calcolato in precedenza. Rieke sottolinea che per
produrre la quantità di polvere osservata nelle nuove immagini e per fornire ai dischi
nuovo materiale in questo periodo di tempo prolungato sono necessarie collisioni
gigantesche. Lo studio verrà pubblicato in uno dei prossimi numeri della rivista
"Astrophysical Journal".
Fonte: Le scienze Online
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