14 Novembre 2004 - Gli oggetti della fascia di Kuiper
Riflettono più luce e sono più piccoli del previsto
Buone notizie per Plutone: il suo status di pianeta sarebbe salvo, almeno a
giudicare dalle conclusioni di un team di astronomi dellUniversità dell'Arizona,
secondo i quali gli oggetti della fascia di Kuiper (KBO) sarebbero più piccoli di quanto
si pensava finora.
Questi oggetti, rocce ghiacciate che a volte possono dare origine a comete, sono
costituiti dai resti della formazione dei pianeti esterni. Dal 1992, quando venne scoperto
il primo, gli astronomi ne hanno già individuati circa un migliaio in orbita oltre
Nettuno. Queste osservazioni hanno acceso il dibattito sul fatto se sia corretto definire
Plutone un pianeta o se si tratti solamente di un KBO un po più grande della media
(il suo diametro è di circa 2300 chilometri).
I ricercatori stimano che la massa totale della fascia di Kuiper sia pari a circa un
decimo della massa della Terra. Molti ipotizzano che esistano più di 10.000 KBO con
diametri superiori ai 100 chilometri: in confronto, nella fascia di asteroidi fra Marte e
Giove si trovano solo 200 asteroidi così grandi.
Molti ricercatori affermano di aver scoperto KBO giganteschi, grandi quanto la metà
di Plutone o anche di più, - spiega lastronomo John Stansberry - ma queste
dimensioni sono state dedotte dallassunzione che i KBO abbiano albedo molto bassi,
come le comete. Lalbedo è una misura della quantità di luce riflessa da un
oggetto: i dati reali sugli albedo dei KBO sono difficili da ottenere, perché gli oggetti
sono molto distanti e freddi. Molti astronomi presumono che gli albedo dei KBO, come
quelli delle comete, siano dellordine del 4 per cento, e hanno usato questo valore
per calcolare i diametri.
Tuttavia, i primi risultati dellesame di 30 KBO effettuato da Stansberry e colleghi
con il telescopio spaziale a infrarossi Spitzer rivelano che uno dei più grandi oggetti
della fascia di Kuiper finora scoperto (designato come 2002 AW197) riflette il 18 per
cento della luce incidente e ha un diametro di circa 700 chilometri. Sarebbe dunque molto
più piccolo e riflettente del previsto. Se avesse avuto un albedo del 4 per cento, il suo
diametro sarebbe risultato di 1500 chilometri, due terzi di quello di Plutone.
Finalmente stiamo cominciando a fare chiarezza sui principali parametri fisici dei
KBO - commenta Stansberry - e questo ci aiuterà a determinare la loro composizione, la
loro massa e anche leventuale parentela con Plutone. I risultati della ricerca
sono stati presentati all86esimo convegno annuale della divisione di scienza
planetaria dellAmerican Astronomical Society, a Louisville, negli Stati Uniti.
Fonte: Le scienze Online
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