2 Febbraio 2005 - Ricerca di vita su Titano
Gli oceani interni potrebbero ospitare batteri
Gli scienziati dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) passeranno al pettine i dati inviati
dalla sonda Huygens sulla Terra, alla ricerca di tracce chimiche di vita e nel tentativo
di identificare la sorgente del metano di Titano. Il metano viene costantemente distrutto
dalla luce UV, e pertanto sulla luna di Saturno deve esserci una fonte che ne rifornisce
l'atmosfera.
Oltre ai processi geologici, una possibile - anche se per molti improbabile - fonte di
questo idrocarburo è proprio la vita. La superficie del satellite è troppo fredda per
qualsiasi organismo biologico ma, secondo molti scienziati, negli oceani interni di Titano
potrebbero sopravvivere alcuni microbi.
Il metano potrebbe anche provenire da composti clatrati ("gabbie" di molecole
d'acqua che intrappolano molecole estranee) ed essere prodotto da un processo geologico
chiamato "serpentinizzazione", che non coinvolge organismi biologici.
L'atmosfera della luna, dominata dall'azoto, dal metano e altre molecole organiche,
ricorda una versione più fredda della Terra di 4,6 miliardi di anni fa.
"Non possiamo ancora escludere del tutto la possibilità di vita su Titano - ha
dichiarato alla BBC Francois Raulin, uno dei tre scienziati interdisciplinari della
missione Cassini-Huygens - anche se non può essercene in superficie, perché fa troppo
freddo e non c'è acqua liquida. Tuttavia, i modelli dell'interno di Titano indicano che a
300 chilometri sotto la superficie potrebbe esserci un oceano, profondo circa 100
chilometri". Se i modelli sono corretti, questo oceano sarebbe composto
principalmente da acqua liquida, con il 15 per cento di ammoniaca, a una temperatura di
circa -80 °C.
Fonte: Le scienze Online
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