14 Febbraio 2005 - Un pianetino extrasolare

Orbita attorno a una stella di neutroni

scheda654.jpg (4073 byte)L'astronomo Alex Wolszczan della Pennsylvania State University, che nel 1992 aveva scoperto i primi pianeti all'esterno del nostro sistema solare, ha annunciato ora insieme a Maciej Konacki del California Institute of Technology di Pasadena di aver individuato nello stesso sistema planetario il più piccolo pianeta extrasolare mai osservato. Immerso in un'estesa nube di gas ionizzato, il nuovo pianeta orbita attorno a una stella di neutroni in rapida rotazione (una pulsar). La scoperta, annunciata durante una conferenza stampa in un convegno sulla formazione dei pianeti ad Aspen, in Colorado, consente di descrivere con grande dettaglio il sistema planetario della pulsar e conferma che si tratta di una versione su scala ridotta (circa la metà) del nostro sistema solare, anche se la stella attorno alla quale orbitano questi pianeti è del tutto differente dal nostro Sole.
"Nonostante le condizioni estreme che sussistevano al tempo in cui questi pianeti si sono formati, - spiega Wolszczan - la natura è riuscita a creare un sistema planetario che assomiglia notevolmente al nostro". La stella al centro del sistema è la pulsar PSR B1257+12, tutto ciò che resta di una stella massiva morta dopo una violenta esplosione, a 1500 anni-luce di distanza, nella costellazione della Vergine.
Wolszczan e colleghi avevano già scoperto in precedenza tre pianeti attorno alla pulsar, le cui orbite si trovano quasi nelle esatte proporzioni di quelle di Mercurio, Venere e la Terra. Il nuovo pianeta appena scoperto ha invece un'orbita approssimativamente sei volte maggiore di quella del terzo pianeta del sistema, che secondo Konacki si avvicina incredibilmente alla distanza media della fascia di asteroidi del nostro sistema solare dal Sole, a metà fra le orbite di Marte e Giove. "Poiché le nostre osservazioni praticamente escludono la possibile presenza di un pianeta ancora più distante, è probabile che questo minuscolo quarto pianeta sia il membro più grande di una nube di detriti interplanetari all'estremità del sistema planetario della pulsar". Il pianeta, con una massa pari a circa un quinto di quella di Plutone, occupa perciò nel proprio sistema la stessa posizione esterna che Plutone occupa nel nostro. "Sorprendentemente, - conclude Konacki - il sistema planetario di questa pulsar assomiglia al nostro più di quanto facciano i sistemi planetari extrasolari scoperti attorno a stelle simili al Sole".

Fonte: Le scienze Online

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