5 Marzo 2005 - Lo scudo che rende invisibili

Uno "schermo plasmonico" nasconderebbe gli oggetti alla vista

L'idea di un mantello invisibile che nasconde gli oggetti alla vista era finora rimasta confinata ai racconti di fantasy e fantascienza. Ma ora alcuni ingegneri elettronici hanno escogitato un metodo per fabbricarne uno.
Andrea Alù e Nader Engheta dell'Università della Pennsylvania sostengono che una "coperta plasmonica" potrebbe rendere gli oggetti "quasi invisibili a un osservatore". L'idea rimane per ora soltanto a livello di proposta, ma non sembra violare nessuna legge della fisica. "Il concetto è interessante - commenta il fisico John Pendry dell'Imperial College di Londra - e potrebbe trovare applicazioni nella tecnologia a scopi militari".
In passato sono stati sviluppati già numerosi tipi di scudi invisibili, ma quasi tutti facevano uso del principio del camaleonte: uno schermo viene colorato per imitare il paesaggio sullo sfondo, in modo da camuffare l'oggetto che nasconde. La tecnica proposta da Alù e Engheta in un articolo disponibile come preprint (http://arxiv.org/abs/cond-mat/0502336 ) è invece più ambiziosa. Si tratta di una struttura contenuta in se stessa che riduce la visibilità di un oggetto da tutti gli angoli e le direzioni.
Il suo segreto è la riduzione dello scattering della luce. Noi vediamo gli oggetti perché la luce rimbalza su di loro: se questo scattering venisse evitato (e se gli oggetti non assorbissero la luce), essi diventerebbero invisibili. Lo schermo plasmonico di Alù ed Engheta riesce a sopprimere lo scattering sfruttando la risonanza della luce che illumina l'oggetto. I plasmoni sono onde di densità elettronica generate sulla superficie di un materiale metallico. Secondo i ricercatori, uno scudo di materiale plasmonico non rifletterebbe la luce se la sua frequenza fosse in risonanza con quella del plasmone.

Fonte: Le scienze Online

Torna all'attualità


CUSI - Centro Ufologico della Svizzera Italiana