14 Marzo 2005 - Il mistero del Meteor Crater
Chiariti i motivi della poca roccia fusa presente nel cratere dell'Arizona
Alcuni scienziati
hanno scoperto perché presso il Meteor Crater, nell'Arizona settentrionale, non c'è una
grande quantità di roccia fusa in seguito all'impatto. In un articolo pubblicato sul
numero del 10 marzo della rivista "Nature", H. Jay Melosh e Gareth Collins
dell'Imperial College di Londra spiegano che il meteorite ferroso che ha scavato il
cratere circa 50.000 anni fa viaggiava molto più lentamente di quanto si riteneva finora.
"Il Meteor Crater - afferma Melosh - è stato il primo cratere terrestre identificato
come prodotto dall'impatto di un meteorite, ed è probabilmente il cratere di questo tipo
maggiormente studiato. Siamo rimasti molto sorpresi nello scoprire che non si è formato
come tutti pensavamo finora".
Il meteorite precipitò sull'altopiano del Colorado scavando un pozzo largo 1,25
chilometri e profondo 175 metri. Gli studi precedenti ipotizzavano che il meteorite avesse
colpito la superficie con una velocità compresa fra 15 e 20 km al secondo. Melosh e
Collins hanno usato sofisticati modelli matematici per analizzare come il meteorite si
sarebbe frantumato e avrebbe decelerato durante l'attraversamento dell'atmosfera.
Circa metà del corpo celeste originale di 300.000 tonnellate e con un diametro di 40
metri, secondo Melosh, si sarebbe frammentato prima di colpire il suolo. L'altra metà
sarebbe rimasta intatta e avrebbe impattato il terreno a una velocità di circa 12 km al
secondo, troppo bassa per fondere la quantità di roccia ipotizzata negli anni scorsi dai
ricercatori.
Fonte: Le scienze Online
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