2 Maggio 2005 - Una lente d'ingrandimento cosmica
La teoria di Einstein è in accordo con i modelli della materia oscura
Oltre a piegare
la luce, la curvatura dello spazio sembra anche ingrandirla, proprio come previsto da
Albert Einstein. La scoperta, effettuata grazie a uno studio su oltre 200.000 quasar
distanti, conferma finalmente una teoria ipotizzata oltre 90 anni or sono.
Secondo la descrizione einsteiniana dell'Universo, la massa piega il tessuto spaziale che
la circonda. La luce proveniente da una stella distante viaggia in linea retta, ma poiché
lo spazio è curvato dalla presenza di oggetti pesanti come le galassie, quando viene
osservata dalla Terra la posizione della stella risulta leggermente spostata. Questo
effetto, chiamato "lente gravitazionale", è stato confermato più volte dalle
osservazioni degli scienziati.
Ma le lenti non si limitano a piegare la luce: ingrandiscono anche le immagini. Da decenni
gli astronomi stavano cercando di verificare questo effetto di ingrandimento cosmico degli
oggetti distanti. Ora l'astrofisico Ryan Scranton dell'Università di Pittsburgh e
colleghi ci sono riusciti nell'ambito del progetto Sloan Digital Sky Survey (SDSS). I
risultati, che mostrano una luminosità di oggetti distanti aumentata dell'ordine dell'1
per cento, verranno pubblicati in futuro sulla rivista "Astrophysical Journal".
La scoperta, spiega Bob Nichol dell'Università di Portsmouth, collaboratore del SDSS,
confermerebbe anche che l'Universo è pieno di materia oscura. Oltre l'80 per cento della
massa dell'Universo sarebbe composto da questa materia invisibile che terrebbe insieme le
galassie. La quantità di ingrandimento osservata dai ricercatori è infatti perfettamente
in accordo con le previsioni degli attuali modelli della materia oscura.
Fonte: Le scienze Online
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