15 Maggio 2005 - L'anomalia del Pioneer 10
Una forza debole ma misteriosa ha deviato la sonda dalla sua rotta
Analizzando alcuni asteroidi distanti, gli scienziati potrebbero far luce sulla natura
dalla misteriosa forza che ha spinto fuori rotta di circa 400.000 chilometri la navicella
spaziale Pioneer 10 della NASA.
La cosiddetta "Pioneer anomaly" può essere spiegata da una forza, pari a un
decimiliardesimo della gravità sulla superficie terrestre, che spinge la sonda verso il
sole. Ma nessuno è mai riuscito a spiegare la natura di questa forza, e molti sospettano
che si tratti solo di un errore sistematico nei dati o di un difetto di progettazione
della navicella. Alcuni ricercatori hanno suggerito di inviare un'altra navicella nello
spazio per studiare meglio l'effetto, ma la missione costerebbe centinaia di milioni di
dollari.
Secondo Gary Page della George Mason University di Fairfax, in Virginia, ci sarebbe però
un metodo più economico per risolvere la questione. Page e colleghi hanno identificato 15
asteroidi che potrebbero essere soggetti a loro volta alla forza misteriosa. Le orbite di
questi asteroidi si estendono tutte nel sistema solare esterno, cosa importante perché
l'anomalia della Pioneer si è verificata solo a una distanza quasi due volte quella di
Saturno dal Sole.
Del 15 candidati, il migliore è l'asteroide 1995SN55: questa roccia spaziale larga 370
chilometri ha trascorso gli ultimi 54 anni nella zona dell'anomalia, e dunque potrebbe
aver sperimentato la perturbazione maggiore. Ed effettivamente non si trova dove le
previsioni indicavano. "Il suo spostamento potrebbe essere dovuto all'effetto
Pioneer", commenta Page, che ha fatto richiesta di tempo osservativo ad alcuni
telescopi per seguire con precisione il percorso degli asteroidi.
Michael Martin Nieto del Los Alamos National Laboratory trova interessante l'idea di Page,
ma avverte che potrebbe non rivelare l'intera verità. "Gli asteroidi possono
soltanto dirci se la gravità ne è la causa - spiega - ma l'anomalia potrebbe dipendere
da un sottile effetto nell'inerzia o addirittura nello spazio-tempo". Dunque, forse
sarà necessaria comunque una missione spaziale.
Fonte: Le scienze Online
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